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Migranti

Piantedosi: «Strategia condivisa per rimpatri volontari assistiti»

Il ministro dell'Interno ha incontrato in prefettura a Napoli gli omologhi di Algeria, Libia e Tunisia

Piantedosi: «Strategia condivisa per rimpatri volontari assistiti»

Matteo Piantedosi

NAPOLI. Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha incontrato oggi in prefettura a Napoli gli omologhi Brahim Merad (Algeria), Imad Trabelsi (Libia), Khaled Nouri (Tunisia) per i lavori della cabina di regia sulla migrazione e sui rimpatri volontari assistiti.

«Napoli, Algeri, Tripoli e Tunisi sorgono sulle rive del Mar Mediterraneo, millenario spazio di incontro tra culture diverse. Siamo consapevoli che per affrontare con successo la sfida dell'immigrazione irregolare e interrompere il business degli scafisti che si arricchiscono sulla disperazione dei più deboli è necessario implementare una strategia condivisa tra i Paesi di transito e quelli di arrivo - ha detto il titolare del Viminale - Il Mediterraneo non può e non deve essere fonte di profitto per le organizzazioni di trafficanti di esseri umani, ma deve diventare un ponte di sviluppo che permetta di sfruttarne tutte le potenzialità».

«Attraverso questo formato quadrilaterale - ha continuato - siamo riusciti a dare un forte segnale politico sulla necessità e sulla capacità di gestire insieme sfide complesse, grazie a un approccio regionale. Lo strumento dei rimpatri volontari assistiti è un elemento prioritario per evitare il radicamento dei migranti irregolari nei Paesi di transito. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per intensificare i rimpatri volontari assistiti, e mi farò promotore a livello europeo per lanciare un'alleanza strategica sul tema. Il nostro proficuo incontro conferma e rinnova la volontà di proseguire il lavoro in questa direzione, mantenendo salda la coesione di questo formato».

«In particolare - ha sottolineato il responsabile del Viminale - con il collega tunisino abbiamo fatto il punto sulle iniziative in corso per l'arrivo regolare di lavoratori in Italia. Già nel 2024 abbiamo superato il numero di 4.000 quote riservate in base allo specifico accordo di cooperazione, con quasi 2000 ulteriori quote ordinarie che stanno consentendo l'inserimento lavorativo dei cittadini tunisini. Si è convenuto di accrescere il numero complessivo degli ingressi regolari anche per il 2025 e di rafforzare i progetti comuni per la formazione e l'ingresso nel mondo del lavoro nel nostro Paese. Queste iniziative servono a tutelare le persone dalla rete criminale che traffica in esseri umani».

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