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L'iniziativa

«Il Made in Italy è qualità. E la qualità crea valore nel tempo»

Gianfranco Librandi vicecoordinatore di Forza Italia in Campania

«Il Made in Italy è qualità. E la qualità crea valore nel tempo»

NAPOLI. Nel giorno in cui l’Italia celebra il proprio saper fare, Gianfranco Librandi – imprenditore nel settore dell’elettronica, fondatore di TCI Telecomunicazioni Italia Srl e vicecoordinatore di Forza Italia in Campania – offre una riflessione appassionata e lucida sull’identità produttiva del Paese, sul ruolo strategico del Mezzogiorno e sulla forza della qualità come leva di sviluppo. “La Campania è una delle regioni che meglio rappresentano il Made in Italy – afferma –. È un territorio ricco di competenze, creatività, tradizioni produttive radicate e una forte capacità di innovazione. Dall’agroalimentare alla moda, dalla manifattura all’artigianato, qui il Made in Italy non è solo un marchio, ma una realtà economica concreta. Questa giornata serve a ricordarci che dobbiamo proteggere, sostenere e far crescere questo patrimonio”.

Librandi parla con la voce di chi ha vissuto sulla propria pelle la sfida di credere nella qualità, anche quando sembrava un percorso controcorrente. “Fino a vent’anni fa, quando partecipavo alle fiere internazionali nel mio settore – l’elettronica per l’illuminazione – l’Italia non era ancora percepita come sinonimo di alta qualità. I grandi committenti guardavano alla Germania, che dominava il mercato. Ma io ho sempre creduto che il Made in Italy potesse rappresentare innovazione, affidabilità e performance. E non sono stato il solo: anche in altri comparti, imprenditori italiani hanno puntato sulla qualità, contribuendo a cambiare la percezione internazionale. Oggi, anche nel settore dell’alta tecnologia, l’Italia gode di una reputazione solida”.

La scommessa su una filiera interamente nazionale è oggi una carta vincente: “Noi di TCI continuiamo a selezionare fornitori italiani di eccellenza: di recente, ad esempio, abbiamo scoperto un produttore siciliano di componenti di altissima qualità, che abbiamo scelto per integrare nei nostri dispositivi, mentre altri nostri concorrenti – anche molto grandi – hanno preferito puntare su componenti economici d’importazione”. Una scelta che sta pagando in termini concreti: “Oggi quei colossi si trovano a gestire reclami, richieste di rimborso e sostituzioni. Noi, invece, continuiamo a ricevere ordini in crescita. Chi sceglie TCI, sceglie la qualità, e questo fa la differenza. Il mercato internazionale riconosce il valore di un prodotto ben fatto. Questo, per me, è il cuore del Made in Italy: la scelta di produrre con cura, anche a costo di non essere i più economici. È la qualità che crea valore nel tempo”.

Librandi guarda con attenzione anche al contesto macroeconomico, leggendo la recente conferma del rating dell’Italia a BBB con outlook stabile da parte di Standard & Poor’s come un segnale da cogliere con responsabilità. “È un segnale positivo, che riflette la fiducia nei fondamentali del nostro Paese. Ma ci invita anche a non rallentare: servono riforme, una pubblica amministrazione più efficiente, e un sistema che sostenga davvero le imprese. Il nostro tessuto produttivo è sano e resiliente, ma ha bisogno di strumenti adeguati per affrontare la competizione globale. È doveroso, in questo contesto, riconoscere anche il lavoro del nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sta portando avanti con determinazione la promozione del Made in Italy e il rafforzamento della credibilità dell’Italia nel mondo”.

Nel disegno di sviluppo nazionale, il Sud occupa un ruolo chiave: “Il Sud ha risorse straordinarie, umane e produttive. Serve un piano serio per infrastrutture, logistica, formazione tecnica, innovazione. Dobbiamo creare condizioni reali per attrarre investimenti e trattenere competenze. Il Mezzogiorno può diventare un grande motore per l’Italia, se lo si mette davvero in condizione di correre”.

Librandi guarda alla Campania con ottimismo, ma anche con senso pratico: “Mi aspetto una Campania protagonista. Una regione capace di valorizzare le sue eccellenze, trattenere i suoi giovani, attrarre capitale. Abbiamo tutto: imprenditori capaci, filiere di qualità, intelligenze pronte a mettersi in gioco. Bisogna solo permettere a questo potenziale di emergere. E difendere il Made in Italy è un modo per farlo”. Parole che restituiscono una visione chiara: il Made in Italy non è una bandiera da sventolare, ma un impegno quotidiano da rinnovare. E Gianfranco Librandi è uno di quelli che lo fa con coerenza, orgoglio e lungimiranza.

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