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verso le regionali

De Luca va in piazza, stretta di mano con Schlein

Ma con la riapertura al terzo mandato la trattativa è in salita

De Luca va in piazza, stretta di mano con Schlein

ROMA. Un incontro con Elly Schlein per parlare del Terzo mandato, dopo l'apertura del governo? «Lei arriva tardi, ho appena distribuito i sacramenti, virtuali. Siate cristiani praticanti, o cristiani assunti. Siamo alla vigilia di domenica, siamo davanti a santa Maria maggiore, pensate alle cose serie. Pentitevi!». La risposta di Vincenzo De Luca è nel solito stile. E ancora, su un suo incontro con la segretaria del Pr presente alla manifestazione, De Luca indica la compagna Maria Maddalena Cantisani: «Credo di avere incontrato mia moglie, sono invecchiato. Siamo 50 Mila militanti». Poi, però, l’incontro c’è effettivamente stato. Uno scambio di saluti con stretta di mano e breve colloquio.

Ad assistere, anche il figlio del governatore, il deputato Piero De Luca. Segnali di riavvicinamento tra i il partito e il governatore campano? Tutto da vedere. Dopo la telefonata della settimana scorsa, la prima dopo un lungo gelo, si era ipotizzto un incontro dopo il referendum per trovare una quadra per le prossime elezioni Regionali ed evitare che De Luca andasse per la sua strada con un terzo polo che lo avrebbe visto protagonista come candidato consigliere e con un suo fedelissimo, Fulvio Bonavitacola o Lucia Fortini, come candidati presidenti. Nelle ultime settimane sembrava esserci stato un piccolo riavvicinamento tra Dem e governatore, almeno con la disponibilità a dialogare per evitare lo strappo.

E forse il saluto di ieri può confermare in parte questa ipotesi. Dall’altro lato, però, è arrivata la riapertura al terzo mandato da parte di Fratelli d’Italia. Con tanto di complimenti che il governatore ha fatto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per «l’intelligenza politica». Il Pd a guida Schlein resta fermamente contrario al terzo mandato e ha già chiarto che non vorrà ricandidare De Luca. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale le strade per l’ex sindaco di Salerno sembravano sbarrate. Ora, però, con la riapertura del discorso, le cose potrebbero cambiare. Se davvero ci fosse una possibilità di potersi candidare come presidente, è molto probabile che De Luca la userà.

Insomma, ancora tutto da vedere. Intanto, rispetto alla manifestazione per Gaza, De Luca rivendica la prima manifestazione per la pace da lui organizzata a Napoli. E poi aggiunge: «Stiamo combattendo da soli per il cessate il fuoco. Continueremo a lavorare sulla nostra linea. Solleciteremo altri politici concreti. Fino ad ora abbiamo avuto solo sospiri. È importante che si denunci questa indegna e infame mistificazione che avanti da tre anni: la guerra del bene contro il male, la democrazia contro le dittature. La democrazia non è il voto ogni quattro anni.

La democrazia rispetta i valori fondamentali». Per il governatore è necessario «difendere fino in fondo la linea dei due stati e dei due popoli, esattamente quello che sta cancellando il criminale di guerra Netanyahu. Forse non ce ne siamo accorti, ma sta distruggendo le basi materiali per realizzare due stati e due popoli». E ancora: «Ho trovato tante persone che per un anno sono state in letargo, non hanno aperto bocca quando noi stavamo a piazza Plebiscito con 50mila giovani a chiedere il cessate il fuoco. Meglio tardi che mai, ci sono voluti 60mila morti, 30 mila bambini massacrati prima di risvegliare un po' di coscienza umana prima che civile e democratica. È più che un genocidio, solo i tanti azzeccagarbugli che abbiamo in Italia possono immaginare che di fronte a ciò che sta succedendo dobbiamo tagliare il pelo in quattro. Che altro è se si massacra un popolo?».

Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che pure vuole svolgere una partita da player importante alle prossime regionali, pur restando alla guida del Municipio. «Una bella piazza, unitaria e molto partecipata. Finalmente con la presenza delle forze di tutto il centrosinistra. Dal corteo, che ho percorso dall'inizio tra dirigenti e militanti, proviene una grande richiesta di pace, di salvaguardare il diritto umanitario a Gaza con un immediato 'cessate il fuoco' condannando, senza tentennamenti, il terrorismo di Hamas. Credo che questa sia la strada che noi dobbiamo percorrere per trovare una soluzione ad un conflitto che dura da troppo tempo e che dobbiamo fermare subito», le parole del primo cittadino.

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