Cerca

La bocciatura

Referendum, alle urne un elettore su tre: Napoli supera di poco il 30 per cento di affluenza

Ricci (Cgil): «Buon dato in Campania». Jannotti Pecci: «Fallito il voto sul Jobs Act, vittoria del buonsenso»

Referendum, alle urne un elettore su tre: Napoli supera di poco il 30 per cento di affluenza

NAPOLI. Il referendum manca il quorum e quindi la consultazione elettorale su cinque quesiti abrogativi in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza fallisce quella che era l’obiettivo.

I RISULTATI DELL’AFFLUENZA IN CAMPANIA. Nove regioni hanno superato il 30 per cento, risultato in linea con quello nazionale dove in pratica alle urne è andato un elettore su tre pari al 30,58 per cento (14 milioni di votanti), mentre la Campania è rimasta sotto la soglia. La provincia con la maggiore affluenza è quella di Napoli con il 31,76 per cento rispetto al 31,40 di Avellino. L’affluenza più bassa è in quella di Caserta con il 26,15. Tra i capoluoghi di provincia, Napoli è quello che fa registrare circa il 33 per cento.

Per il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, «non aver raggiunto il quorum non è una “sonora sconfitta”. Va ricordato che la Cgil per la prima volta si è misurata su un terreno squisitamente elettorale e grazie alle alleanze con i movimenti e le associazioni, le sinergie con la politica e le battaglie per la pace e contro l’autonomia differenziata, questo voto referendario ha rimesso il lavoro al centro di un nuovo modello economico e sociale».

A giudizio del presidente dell’Unione industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, «il fallimento del referendum per l’abolizione del Jobs Act rappresenta una vittoria del buon senso e della maturità del popolo italiano. Gli elettori hanno dimostrato di non essere più disposti a farsi trascinare da pulsioni demagogiche o da battaglie ideologiche di retroguardia, soprattutto quando si tratta di smontare riforme che hanno prodotto risultati concreti e positivi. Gli italiani hanno detto no a un uso distorto degli strumenti referendari, ribadendo che le riforme si correggono, si migliorano, ma non si cancellano per calcolo politico o per spirito di rivalsa».

L’ANALISI DEL DATO NAZIONALE. Analizzando il dato nazionale, la regione con l’affluenza più bassa è stato il Trentino Alto Adige con 22,70 per cento, seguito dalla Sicilia con il 23,09 e la Calabria con il 23,81. L’affluenza più alta, ma comunque sotto la soglia psicologica del 40 per cento, in Toscana con il 39,10 e in Emilia Romagna con il 38,10.

Se si analizzano i dati, dei quesiti, quello relativo al reintegro dei licenziamenti illegittimi ha registrato l’88,78 per cento di “Si”; quelli su licenziamenti e limite indennità l’87,34; sulla tutela dei contratti l’88,78; sulla responsabilità per gli infortuni sul lavoro l’88,06 e, infine, quello per l’ottenimento della cittadinanza italiana il 64,66.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori