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Nascono i Cristiani Popolari per l’Italia

La presentazione ufficiale nella Sala Stampa della Camera dei Deputati

Nascono i Cristiani Popolari per l’Italia

Erminia Mazzoni

Nascono i Cristiani Popolari per l’Italia. Rivoluzionari Identitari Visionari. Oggi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati la presentazione ufficiale.

Giorgio Merlo, presidente del neonato partito “Scelta Cristiano Popolare”, definisce il campo: «Nell’attuale scenario politico, la destra è rappresentata indiscutibilmente da FdI e, a tratti, dalla Lega; la sinistra da Avs e, in parte, dal Pd. Al centro oltre FI, che esprime un ancoraggio a un popolarismo di stampo liberal riformista, un nugolo di piccole sigle con identità varie. Il centro, nella sua dimensione identitaria e culturale, è dunque ancora sguarnito». In questo la traccia del progetto del nuovo soggetto politico.

«Quello che nasce oggi è un partito rivoluzionario» aggiunge Erminia Mazzoni, portavoce. «lo è nella scelta di essere un “partito", come vuole la Costituzione, di presentare la nostra identità “Cristiano popolare". Nulla di confessionale. Solo la convinzione, seguendo l’insegnamento secondo cui “La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri", che il patrimonio che si porta dietro la cultura sociale cristiana, ha dato al nostro paese e ancora può dare. Siamo nati tutti nella cristianità, poi ci siamo scristianizzati. Per alcuni è un’evoluzione per noi no. La nostra è la rivoluzione della normalità: alla base  i valori, al centro la persona, davanti a noi il bene comune. Noi boomer abbiamo il dovere di pensare alle future generazioni che sono sotto rappresentate nelle istituzioni e sono minoranza tra gli elettori. I 18/34enni sono meno del 10% e il 50% di essi non va a votare. Per loro dobbiamo lavorare a strumenti che consentano di governare la brevità dei salti generazionali. Solo se non annacquiamo la nostra cultura  in contenitori elettorali possiamo pensare di dare risposte a sogni e bisogni. La nostra idea guida è sentirci utili, non unici». 

«Lo scenario dominato dal disordine mondiale, guerre,  ritorno di disuguaglianze sociali, richiede lo sforzo di trovare soluzioni. -  conclude Rodolfo De Laurentis - Vogliamo trovare forme, linguaggi, spazi per includere una importante  fetta di società non rappresentata. Vogliamo offrire a tutti coloro che si riconoscono in questo bagaglio culturale un luogo di democrazia ad alta intensità, che non si adagi e combatta le disuguaglianze e le ingiustizie. Vogliamo costruire un modello di partecipazione solidale e inclusiva. Un soggetto plurale che si alimenti di tutte le energie e nel quale l’impegno di tanti amici che hanno esperienza di amministrazione locale e nazionale venga valorizzato, sia sul piano organizzativo territoriale che nella dimensione progettuale».

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