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Disgelo De Luca-M5s: Terzo Polo congelato

Il governatore: «Conte corretto, si parte dal lavoro fatto in Campania. Prima i programmi, poi i nomi»

Disgelo De Luca-M5s: Terzo Polo congelato

NAPOLI. È disgelo tra Vincenzo De Luca e il M5s. «Il presidente Conte ha avuto una posizione estremamente corretta» spiega il governatore, parlando dell'incontro col leader pentastellato, avvenuto nei giorni scorsi. De Luca parla a Caserta, a margine dell'inaugurazione della piastra operatoria dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano. «Conte ha detto una cosa non scontata afferma il governatore -, cioè che prima di fare chiacchiere al vento bisogna iniziare a discutere di un programma, delle cose da fare, tenendo conto che il punto di partenza essenziale è il lavoro fatto in questi anni dalla Regione Campania». Non è ancora un'apertura a Roberto Fico, favorito nella corsa a candidato del centrosinistra. Ma le parole di De Luca allontanano, per ora, lo spettro di un Terzo Polo alle Regionali.

De Luca tesse l'elogio di Giuseppe Conte, tirando una stilettata alla «gente che si sta scalmanando». Il presidente della Regione uscente chiede delle garanzie, e la trattativa quindi può proseguire. Quando avrà ottenuto le rassicurazioni che chiede, si potrà anche convergere su un candidato. Senza escludere la possibilità di indicare lui un'opzione, tra gli aspiranti del M5s, partito cui spetterebbe la casella della Campania. A De Luca, infatti, non dispiacerebbe l'ex ministro Sergio Costa.

«Al momento non si parla di nomi, questo ha detto Conte chiarisce il governatore ma si parla di cose da fare e di chi è in grado di farle. Poi ci si confronterà nell'ambito di una coalizione su tutti i nomi che sono sul tavolo, sulle esperienze e su chi è in grado di governare». Per De Luca il problema «non è la campagna elettorale, visto anche il lavoro che abbiamo fatto, ma chi governa la Campania, perché ci sono molti che a Roma non hanno capito che la Regione Campania è la trincea giù impegnativa e difficile». Non a caso, il governatore lancia altri strali a Palazzo Chigi.

«È un ricatto politico sostiene quello che sta facendo il Governo sul piano di rientro nel settore della sanità, da cui la Regione Campania dovrebbe uscire, essendo passati ampiamente i tre anni dalla fine del Commissariamento (2019, ndr)». E anche «la chiusura dei punti nascita, solo nel Casertano Sessa Aurunca e Piedimonte Matese, è colpa proprio del Governo, che ci ha imposto di chiudere entro giugno quelli sotto i 500 parti, così come quei laboratori di analisi che forniscono meno di 200mila prestazioni annue». Il presidente della Regione svela: «Avevamo chiesto ai Ministeri di poter accorpare alcuni punti nascita, come quelli di Sapri e Vallo della Lucania nel Salernitano, ma non ci è stato concesso».

Invece al Sant’Anna e San Sebastiano, «sono in corso investimenti per 113 milioni di euro, è una rivoluzione, un ospedale che sta diventando un’eccellenza». «Pensate – aggiunge De Luca che siamo partiti da un’azienda ospedaliera commissariata per infiltrazioni camorristiche (dal 2015 al 2017, ndr),». Intanto, domani alle ore 11, nell'aula del Consiglio Regionale, si terrà un convegno sul tema "Prospettive della Regione Campania fra aree interne ed area metropolitana". Interverranno 23 consiglieri regionali, tra i quali il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero.

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