Tutte le novità
Il caso
23 Luglio 2025 - 11:48
Raffaele De Rosa e Antonio Tajani
Raffaele De Rosa cambia ancora casacca. A distanza di poco più di un anno dal suo ingresso in Forza Italia, il senatore si prepara a lasciare il partito azzurro per approdare al Gruppo Misto, questa volta con l’adesione alla Democrazia Cristiana.
È l’ennesimo capitolo di un film già visto, che si ripete con una velocità disarmante, svuotando di senso parole come appartenenza, mandato elettorale, responsabilità politica.
Eletto nel 2022 con il Movimento 5 Stelle sull’onda del cambiamento e delle battaglie anti-casta, De Rosa aveva lasciato i grillini nel febbraio 2024 per confluire in Forza Italia, parlando allora di “coesione con l’area moderata” e di “scelta di responsabilità”.
Oggi, appena un anno dopo, una nuova svolta: secondo indiscrezioni raccolte dal Roma, nelle prossime ore ufficializzerà l’addio a Forza Italia per abbracciare un progetto centrista in cerca di spazio nei palazzi romani.
La coerenza, in questo racconto, sembra solo un dettaglio. Gli elettori, intanto, osservano smarriti il ripetersi di un gioco di sedie che trasforma i gruppi parlamentari in contenitori mobili, privi di visione, mossi più da logiche personali che da reali convinzioni politiche.
Il caso De Rosa non è isolato, ma emblematico di una deriva più ampia: quella di una politica dove l’identità si adatta, il simbolo si cambia, il vincolo con il proprio elettorato si allenta a ogni passaggio.
In un Paese che avrebbe bisogno di credibilità, stabilità e riforme, l’instabilità personale di certi rappresentanti finisce per minare la fiducia nelle istituzioni e alimentare quella disaffezione che rende ogni voto più fragile e ogni mandato più effimero.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo