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Regione fuori da America’s cup, è scontro

Piero De Luca: «Grave esclusione». Valente: «Destra dica la verità». Caso: «Motivazioni non credibili»

Regione fuori da America’s cup, è scontro

ROMA. È bagarre dopo il no della Camera ai tre emendamenti al dl Sport, firmati da Pd, M5s e Avs, che puntavano a inserire Regione e Città Metropolitana dal comitato di gestione dell’America’s cup a Napoli.

«L’esclusione della Regione Campania è una decisione grave, miope e centralista, che umilia le istituzioni locali e attacca ancora una volta il Mezzogiorno - afferma Piero De Luca, deputato Pd e figlio del governatore - . Avevamo chiesto che la governance dell’evento passasse attraverso un pieno coinvolgimento degli enti territoriali, a partire dalla Regione e dalla Città Metropolitana di Napoli. Due istituzioni centrali, con competenze dirette sulle prerogative amministrative legate all'organizzazione dell’evento, sulle infrastrutture, sulla logistica, sulla sanità, sulla promozione del territorio. Il Governo invece ha scelto la strada della chiusura e dell’accentramento. Ha respinto il nostro emendamento, insieme a quelli delle altre opposizioni, impedendo una composizione equilibrata del comitato e scegliendo di gestire l’evento come se fosse proprietà privata del centrodestra. Tutto questo danneggia non solo Napoli e la Campania, ma l’intero Paese: perché un grande evento internazionale si costruisce solo con unità, collaborazione istituzionale e rispetto dei territori».

Fa eco la senatrice dem Valeria Valente: «La destra dica le ragioni vere di questa escusione». Per Stefano Graziano, deputato del Pd, «è un un atto grave e ingiustificabile. Non si può organizzare un evento di portata mondiale senza coinvolgere le istituzioni che, più di tutte, saranno chiamate a garantire il successo della manifestazione sul territorio».

«Un'esclusione inaccettabile e incomprensibile - sostiene in Aula Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo del Pd alla Camera - , soprattutto alla luce del fatto che, per le Olimpiadi, Regioni come Lombardia e Veneto sono invece pienamente coinvolte. Al Nord si può fare tutto, al Sud no. Questa è la linea del governo Meloni».

Secondo Marco Sarracino, altro deputato del Pd, «la scelta della destra di estromettere la Regione Campania e la Città Metropolitana di Napoli dalla governance dell'America's Cup è semplicemente vergognosa. Parliamo di due istituzioni fondamentali per la buona riuscita dell'evento, sia sul piano logistico che su quello territoriale. È evidente che non si tratta di una scelta tecnica, ma esclusivamente politica e discriminatoria».

Antonio Caso, deputato del M5s e autore di uno degli emendamenti respinti, sottolinea «che la nostra preoccupazione cresce per l'infinita azione famelica del governo che punta a occupare tutto l'occupabile. La motivazione addotta dal governo per il suo rifiuto non sta in piedi: dicono che il comitato non può variare il numero dei suoi componenti per gli accordi presi con gli organizzatori. Bene, noi con il nosttro emendamento proponevamo di non variare il numero ma i componenti, ma siccome il governo non rinuncia nemmeno a una poltrona, non accetta di far spazio ai rappresentanti dei territori rinunciando a qualche sua indicazione».

«Assurdo tenere fuori la Regione Campania dal comitato di gestione dell'America's cup. Una inspiegabile miopia di questa destra danneggierà l'efficiente organizzazione di questo grande evento internazional» affermano Elisabetta Piccolotti, Francesco Borrelli e Franco Mari, deputati di Avs. I quali chiedono: « Perché votano contro l'emendamento di Avs che prevede di correggere questo errore? La Lombardia e il Veneto sono stati coinvolti per le Olimpiadi, per la destra la Campania è da escludere perché è una regione meridionale?'»

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