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La polemica

Meloni in collegamento con Mara Venier a “Domenica In", opposizioni insorgono. Rai: «Pagina di vero servizio pubblico»

La premier interviene in collegamento dall'iniziativa per sostenere la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale Unesco

Meloni in collegamento con Mara Venier a “Domenica In", opposizioni insorgono. Rai: «Pagina di vero servizio pubblico»

Giorgia Meloni e Mara Venier

''Vogliamo prendere una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio tanto la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia. La cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere''. Così la premier Giorgia Meloni, in collegamento con Domenica In, dalla tavola imbandita al Tempio di Venere, con lo sfondo del Colosseo, per 'Il pranzo della domenica', un'iniziativa, promossa dai ministeri dell’Agricoltura e della Cultura insieme ad Anci, per sostenere la candidatura della Cucina italiana la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.

''Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, il pranzo della domenica, ma penso per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. La domenica era il giorno che si compravano le pastarelle, compreso il diplomatico. Il pranzo della domenica mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni'', ha detto Meloni.

Le reazioni

Immediata la reazione delle opposizioni. "Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico - dice la segretaria del Pd, Elly Schlein - Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all’occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu".

Insorge il M5S. "È veramente triste vedere in Rai, in una trasmissione molto seguita un'intervista alla premier Giorgia Meloni, mentre in alcune regioni si va al voto - dichiara la presidente della commissione di Vigilanza Rai e senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia - Ricordo che la sua maggioranza ha bloccato la commissione di Vigilanza, impedendo ogni controllo parlamentare così lei, impunita, può farsi intervistare a Domenica In sui pranzi della domenica. Una presenza inopportuna e fuori luogo. Ma finché la commissione resterà ostaggio di questa maggioranza, non potremo nelle sedi democratiche avere nessuno a cui chiedere conto di quanto accade e di come stiamo scivolando verso TeleRegime".

Intervengono anche Avs e +Europa. "Mentre Australia, Regno Unito, Canada e Portogallo hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, e nei prossimi giorni lo faranno anche Francia e Belgio, Giorgia Meloni va in tv - una tv ridotta a megafono del governo - a parlare del pranzo della domenica e delle pastarelle con i nonni. Una presidente del Consiglio che da 250 giorni non tiene una conferenza stampa, che rifugge da qualsiasi domanda di un giornalista, oggi si presenta a Domenica In come se il Paese non vivesse emergenze drammatiche: il lavoro, l’inflazione, la sanità al collasso, Gaza", afferma Angelo Bonelli, deputato di Alleanza verdi e sinistra e co-portavoce di Europa verde.

"Invece di confrontarsi con il Parlamento, Meloni si prepara ad andare all’Assemblea generale dell’Onu per dire No al riconoscimento della Palestina, in totale sudditanza ai voleri di Netanyahu. Un premier che parla di identità e tradizione mentre l’Italia è trascinata in una politica estera complice di chi sta compiendo una pulizia etnica, annettendo la Cisgiordania e Gaza dopo avere massacrato oltre 65mila civili, di cui 20mila bambini", conclude Bonelli.

"La prima puntata di questa stagione di Domenica In su Rai1 si apre con un intervento di Giorgia Meloni che parla di cibo italiano: il palco di una delle trasmissioni più seguite sulla tv pubblica usato per un comizio della leader del centrodestra proprio a ridosso di un’importante tornata di elezioni regionali - dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi - L’ipocrisia è servita: Meloni ha passato tutta la giornata a fare del becero vittimismo e poi usa la principale trasmissione domenicale del servizio pubblico per scopi elettorali, presentandosi in collegamento davanti al Colosseo con tanto di tavola imbandita. L’Agcom intervenga davanti a questo abuso della tv pubblica da parte della presidente del Consiglio".

La maggioranza replica alle opposizioni. Il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, capogruppo nella commissione di Vigilanza Rai, parla di "squallida e surreale polemica", "ma il fondo lo tocca la segretaria del Pd Elly Schlein che in questo delirio antimeloniano arriva addirittura a tirare in ballo Gaza. Ormai è sempre più evidente che il dramma di Gaza è soltanto una bandierina da sventolare a proprio uso e consumo per attaccare il governo. Tra l’altro se la segretaria del Pd avesse visto fino alla fine il collegamento di Domenica In, si sarebbe accorta che dopo il presidente Meloni è intervenuto anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Su questa partecipazione nemmeno una parola. Insomma, Giorgia Meloni non può parlare a Domenica In e Gualtieri sì? E poi, basterebbe andare qualche anno indietro per ritrovare l’ex premier Gentiloni ospite da Pippo Baudo a Domenica In per fare un bilancio dei primi mesi di governo. Insomma, l’ennesima dimostrazione della inadeguatezza di questa opposizione, da cui gli italiani si tengono ben alla larga come confermano i sondaggi sempre più in discesa".

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ai microfoni dei Tg Rai sottolinea che “promuovere il cibo e le qualità italiane presso l’Unesco è un dovere del governo: bene ha fatto Giorgia Meloni con il sindaco di Roma del Pd ad assumere una iniziativa di cui ha riferito il servizio pubblico della Rai. Le polemiche della sinistra sono pretestuose e ridicole. Si uniscano a un coro a sostegno delle qualità italiane”.

Rai: "A Domenica In pagina di autentico servizio pubblico"

La Rai risponde alle polemiche con una nota e riguardo a Domenica In parla di "una pagina di autentico servizio pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale". "La Rai, in quanto Servizio Pubblico, da sempre valorizza e sostiene le iniziative di interesse nazionale e di rilievo internazionale che riguardano il patrimonio culturale dell’Italia - afferma Viale Mazzini - La puntata di Domenica In del 21 settembre ha ospitato un momento dedicato a 'Il Pranzo della Domenica - Italiani a tavola', l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, dal Ministero della Cultura e da Anci a sostegno della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco".

"Valorizzare la tradizione del pranzo domenicale significa riconoscere un rito che unisce famiglie, comunità e persone, tramanda saperi gastronomici, rafforza i legami sociali e rappresenta un tratto distintivo della cultura e dell’industria italiana nel mondo - sottolinea l'azienda - L’iniziativa, diffusa su tutto il territorio nazionale, ha visto la partecipazione di 10 città capofila, espressione di amministrazioni di ogni orientamento politico - dal centrodestra al centrosinistra - con eventi partecipati in decine di Comuni italiani. Proprio in quest’ottica di coralità e inclusione, durante il collegamento da Roma, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il sindaco della città Roberto Gualtieri hanno lanciato l’iniziativa. Il simbolico 'passaggio di microfono' tra il Presidente del Consiglio e il Sindaco di Roma ha rappresentato il senso condiviso dell’iniziativa".

"La presenza di conduttori, attori personaggi pubblici e testimonial del mondo Rai e non solo, ha contribuito a rendere la giornata una grande festa popolare, in grado di avvicinare i cittadini a un tema così identitario. Per la Rai - conclude la nota - si è trattato di una pagina di autentico Servizio Pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale".

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