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l'opinione
12 Ottobre 2025 - 10:23
Una cosa è certa – e credo l'abbiate notata anche voi, senza che debba essere il sottoscritto a segnalarvela. Più gli italiani mostrano di avere fiducia nel centrodestra e di non aver più alcuna considerazione nel centrosinistra, più gli esponenti di quest'ultimo gettano benzina sul fuoco per generare nuove tensioni e far crescere l'avversione (per non dire l'odio) nei confronti del governo e di chi la pensa diversamente da loro. Ma come al solito, lanciano la pietra, ma col contributo della cecità e delmutismo della stampa mainstream, nascondono la mano.
Basta pensare alle ultime iniziative pro Flotilla e pro Gaza di questa settimana che – ma solo per “combinazione”, sia chiaro – hanno praticamente coinciso con le elezioni regionali, nelle Marche, in Calabria e oggi e domani in Toscana. Nelle prime due, però, per la sinistra che sperava di utilizzarle come energetico elettorale, non hanno dato gli effetti sperati (come è andata in Toscana lo sapremo domani). Così come non li hanno dati le minacce costanti al governo e ai parlammetari del centrodestra, le surreali denunce alla Corte penale internazionale a Meloni e all'esecutivo per complicità con Israele, in genocidio relativamente a Gaza o per il caso Almasri, nel tentativo, more solito” di liberarsene per via giudiziaria e ritornare a palazzo Chigi, non con la chiave del voto, ma scassinando – come sempre dagli anni 2000 ad oggi - la porta. Marchigiani e calabresi, hanno guardato ai risultati fatto la differenza e detto “no” al campo(santo), optando per il centrodestra. Si comporteranno così anche i toscani oggi? Vedremo.
Comunque, dopo gli 8,26 punti di distacco, rifilati da Acquaroli (52,58%) a Ricci (44,32%), nella prima giornata di questa tornata elettorale regionale; il Centrodestra, domenica scorsa, ha raddoppiato in Calabria, grazie al cappotto (+17,62%) “regalato” dall'uscente Occhiuto (58,33%) all'europarlamenare grillino Tridico (40,71%). Ed oggi si appresta al terzo appuntamento in Toscana con l'uscente Giuli che sarà chiamato a vedersela con Tomasi sindaco di Pistoia di FdI, che ha tutte l'intenzione di scalzarlo da quella poltrona e portare sul 3 a 0 il risultato del momento. Non sarà facile ed è meglio non farsi troppe illusioni, ma senza dare per scontata una sconfitta che sulla carta non lo è per niente, anzi! Rimandando al 23 e 24 novembre prossimo, quando scenderanno in campo: Campania, Puglia e Veneto, il compito di stabilire l'esito finale di questa affollatissima tornata elettorale.
È giusto sottolineare, però che con la vittoria del centrodestra nelle Marche, è saltata l'opportunità sulla quale sperava il centrosinistra: confermare le 4 regioni da lei governate (Campania, Puglia, Toscana e Marche) e provare a strappare la Calabria al centrodestra, lasciando a quest ultimo soltanto il Veneto e chiudere la partita con un rotondo 5 a 1 e dare una spallata a Meloni & c.. Invece, per ben che gli vada adesso potrà chiudere al massimo con una vittoria per 4 a 2, se non essere addirittura solo con un pareggio per 3 a 3 (ma per questo dovranno prima confermare la Toscana, oggi). E vedersi, così costretta a rinunciare a tutti i sogni di gloria. Perchè in entrambi i casi ad uscire sconfitta sarebbe la sinistra, dal momento che col primo risultato avrebbe perso una sola regione (Marche), con il secondo due e da quartetto si ridurrebbe a terzetto.
Altrochè il 5 a 1 a proprio favore come da loro “allegramente” pronosticato prima del 23 settembre. E non si può certo dire che tutto questo sia da accreditare alla compatezza del centrodestra che proprio nel momento delle indicazione dei canduidati governatori in cui avrebbe dovuto essere più evidente, è mancata totalmente sia in Campania, che in Puglia e nel Veneto con gli accordi raggiunti soltanto mercoledi scorso per le candidature di Edmondo Cirielli in Campania, il civico Luigi Lobuono in Puglia e Alberto Stefani nel Veneto. Il che ha consentito ai loro avversari almeno un paio di mesi di campagna elettorale indisturbata e senza contraddittorio.
A questo punto, però, è “inutile piangere sul latte versato”. Meglio cominciare immediatamente a pedalare per recuperare il terreno perduto. Tanto più che i prescelti sono elementi di tutto rispetto e assolutamente in grado di dire la propria per il raggiungimento del risultato finale. Cirielli, già generale dei carabinieri e attuale viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale; Luigi Lobuono imprenditore barese ed ex presidente della Fiera del Levante; e, infine, nel Veneto l'enfant prodige di Salvini, Il deputato Alberto Stefani vicesegretario del partito ed ex sindaco di Borgoricco che compirà 33 anni il 16 novembre, se sarà eletto, quindi, diventerà il più giovane presidente di Regione in carica.
Per i tre rispettivi avversari, insomma, Roberto Fico, Antonio De Caro e Giovanni Manildo, la partita sarà tutt'altro che facile. A patto, però, che il centrodestra, non faccia ulteriori capricci, ritrovi la compatezza e lavori come “un sol uomo”, per recuperare il tempo sprecato fino ad adesso. E Cirielli è gia partito. A due giorni dall'annuncio della candidatura, ha incontrato la stampa e illustrato il suo programma. Come avete letto su altra pagina del giornale.
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