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Campo largo o tela bucata: Cirielli unisce, la sinistra no

Nella aggregazione Fico sono più le cose che dividono rispetto a quelle che uniscono

Cirielli, la coalizione è già al lavoro

Edmondo Cirielli

Accade in Campania, ma non ritengo sia un vezzo regionale strumentalizzare i presidi di democrazia, elezioni e rappresentanza, per una sterile propaganda. Tra 40 giorni i cittadini sono chiamati a rinnovare assemblea e governo regionali, peraltro anche in Veneto e in Puglia, ma nei luoghi della politica, naturalmente preposti alla intermediazione degli interessi generali, si fa tutt’altro, con evidente disdoro per la funzione che si candidano a svolgere. Il cosiddetto “campo largo” si dimostra piuttosto una tela a maglie larghe, i cui vuoti assumono la profondità del responso delle urne aperte nell’ultimo mese in Valle D’Aosta, Marche e Calabria.

Una tela che viene tessuta e sfilata dalle tante Penelope che sotto di essa pensano di nascondere contraddizioni e conflitti. Meno male che c’è Vincenzo De Luca, che ricorda quotidianamente ai cittadini che nella aggregazione Fico sono più le cose che dividono rispetto a quelle che uniscono e che gli accordi di palazzo, che hanno portato il figlio alla guida del Pd in Campania, non hanno valore. Figurarsi gli impegni con gli elettori! Purtroppo anche la parabola del Governatore De Luca non è stata capace di smentire il fascino indiscreto del potere. Dal 2015, con pochi decimali di differenza rispetto all’avversario, parte con buoni propositi e finisce con gli spropositi ancora di questi giorni. Andreotti diceva che “Il potere logora chi non ce l’ha”. Aggiungerei che sfinisce chi lo perde.

Quando si lascia un ruolo sarebbe serio mettere in chiaro i traguardi raggiunti piuttosto che fare l’elenco delle colpe degli altri. Questo lo scenario non certo rassicurante della sinistra a 5 Stelle. Ma finalmente parte la campagna elettorale e sarà la scelta dei cittadini a dire chi siamo. Il centrodestra ha indicato Edmondo Cirielli alla carica di candidato Presidente. La metabolizzazione è stata più lunga, ma il risultato, avendo una base politica già solida a livello nazionale, può indubbiamente godere di maggior credito. Il candidato alla presidenza è da oltre 30 anni nelle istituzioni e ha, dunque, una indiscutibile conoscenza del territorio e delle dinamiche democratiche, assembleari e di governo, una consolidata esperienza politica, a tutti i livelli, e un profilo professionale di garanzia, che ne certifica l’approccio valoriale e, quel che è più, una identità personale e civile. Ad adiuvandum è espressione del partito di maggioranza relativa della coalizione di governo nel paese, che ha investito sul Mezzogiorno, con ottimi risultati.

Più investimenti, più occupazione, PIL in crescita. C’è un collante politico e le piccole scaramucce di Forza Italia, subito rientrate, lo dimostrano. Il voto moderato decidente in questa competizione dovrà distinguere tra alleanze politiche e alleanze di scopo, tra propaganda populista e valori popolari, politiche solidali e politiche assistenziali, merito e clientelismo, investimenti e spesa. Sicuramente è dovere di tutte quelle sigle che rappresentano questo mondo fare sintesi e rispondere con un’unica voce all’apertura di Edmondo Cirielli. Una lista di centro unitaria perchè i valori o uniscono o non sono tali.

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