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carte da viaggio
21 Ottobre 2025 - 07:35
Era facile preconizzarlo. Le incomprensioni del campo largo, i dissidi tra Governatori passati e futuri, la contestata scelta di Fico, l’esodo di legioni di amministratori locali nel centro – destra, l’eccellente campagna elettorale condotta da Edmondo Cirielli, tutto ha contribuito a rendere la sfida regionale in Campania decisamente più incerta del previsto. Ed ora, a Sinistra, bisogna correre rapidamente ai ripari se non si vuole archiviare una nuova sconfitta che deflagrerebbe sicuramente a livello nazionale. Il nodo, ormai, non è nelle mani dei 5 Stelle.
Fico non ha mai avuto un elettorato autonomo mentre l’effetto elettorale del reddito di cittadinanza si è disperso da tempo nelle nebbie del passato. Senza un concreto radicamento territoriale non si può essere sicuramente decisivi. Nel campo largo, quindi, la coalizione pesa oggi, soprattutto, sulle spalle del Pd e sull’apporto elettorale del Governatore uscente. La sfida, insomma, si radicalizza, ancora una volta, attorno alla figura di Vincenzo De Luca che aspira a costruire un asse strategico capace di condizionare, oggi e domani, la figura di Fico.
Non è un viaggio isolato. Zaia, nel Veneto, si candiderà come capolista della Lega in tutte le circoscrizioni. Vendola sarà nelle liste della Sinistra in Puglia mentre fino all’ ultimo ha cercato di rientrare come consigliere lo stesso Emiliano. Nessuno, insomma, vuol mollare le proprie postazioni di potere e il fair play politico e amministrativo è diventato un orizzonte lontano. Ecco, quindi, la corsa alle nomine finali, le poltrone di sottopotere coperte allegramente sul traguardo finale, le liste più o meno personalizzate da offrire all’elettorato locale.
De Luca si muove su una piattaforma delicata. Da un parte strombazza l’inadeguatezza di Fico, dall’altra deve spingere necessariamente sulla lista “A testa alta“ (mentre il riferimento “con De Luca“ esce dal simbolo ed entra nei manifesti) per testimoniare ancora il suo largo consenso. Difficile, per lui, parlare di voto disgiunto anche perché Cirielli, che sta conducendo un’ottima campagna elettorale, è il suo diretto avversario nel Salernitano. Ecco, quindi, che il Governatore, obtorto collo, non ha alternative. Deve spingere l’acceleratore sulla sua lista, passando poi a ritirare gli utili nella futura, eventuale squadra di governo e non solo.
Dopo le sue esternazioni di questi mesi non può, però, affiancare direttamente Fico nella campagna elettorale. Ecco perché ha affidato questo compito al figlio Pietro, neo segretario regionale del Pd, politicamente impossibilitato a defilarsi. Nel frattempo, dicevamo, legioni di amministratori locali transitano nel centro-destra, scarsamente suggestionati dall’ appeal del governatore grillino. Una volta, nella Prima Repubblica, cambiare corrente era una notizia da prima pagina. Oggi, cambiare partito, in un clima di scolorimento delle ideologie, appare semplicemente la normalità.
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