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LETTERA AI LETTORI

Trumpiano da sempre, a buona ragione

La tregua a Gaza per merito suo e dei paesi musulmani

Trumpiano da sempre, a buona ragione

Cari amici lettori, negli ultimi dieci anni la sedicente “pubblica opinione” ha costantemente attaccato Donald Trump. L’attuale presidente americano ha certamente molti difetti, come tutti gli appartenenti al genere umano. Ma la sua virtù fondamentale, che io ho sempre esplicitamente apprezzato, è l’amore per la pace. Quando è stato rieletto, fra i lamenti impauriti dei seguaci del “politicamente corretto”, io ho continuato a ricordare che, durante il suo primo mandato, Donald non aveva cominciato nessuna guerra, a differenza degli altri presidenti e specialmente di quelli democratici. Nessuno riusciva a ricordare che il Nobel della pace fu assegnato a Obama prima che cominciasse a svolgere il suo mandato, nel corso del quale poi iniziò diverse guerre.

Io non sono in grado di confermare l‘affermazione trumpiana di aver posto fine a otto conflitti, ma ne ricordo due casi, uno nel Medio, l’altro nell’Estremo Oriente. Il mainstream “politicamente corretto” non li ha pubblicizzati. Quel che è certo, è che di guerre, anche stavolta, non ne ha cominciata nessuna. Lo stesso attacco aereo ai luoghi iraniani ove si persegue la conquista della bomba atomica fu un gesto di facciata, destinato ad impedire una guerra e non a promuoverla.

Questa settimana è esplosa la tregua a Gaza, per merito suo e dei paesi musulmani che si sono impegnati nella mediazione. L’Europa non c’entra: ha prodotto due balorde “flottille” e innumerevoli manifestazioni, anche violente, “propal”, che non sono riuscite a impedire la tregua, ma certamente non hanno avuto alcun rilievo in proposito. Qualche “flottillero” ha denunziato maltrattamenti subiti: fa ridere, ove si pensi che egli e i suoi compagni di vacanza sono entrati abusivamente in un paese in guerra. Israele poteva affondare le barche o processare tutti gli sbarcati; invece li ha rimandati velocemente a casa, tenendoli uno o due giorni, in attesa della partenza, in condizioni non peggiori dei detenuti di tutto il mondo, Per sputtanarli del tutto, vogliamo fare un confronto fra loro e gli ostaggi israeliani “gentilmente” trattati da Hamas? Parleremo in seguito dei successivi sviluppi, che speriamo non dico veloci ma progressivi.

Rimane l’Ucraina, per la quale Donald ha fatto una nuova cazziata a Zelensky, il quale non vuole convincersi che non ha vinto la guerra e continua a rompere le scatole al resto del mondo. Dovrà decidersi a cedere alla Russia le regioni a maggioranza russofona, trattate dall’Ucraina con metodi che sarebbero piaciuti a Hitler e a Stalin. Sull’Ucraina l’Europa ha capito ancor meno che su Gaza e non ha voluto rendersi conto che Trump non è Biden e Kerensky non è Gandhi. I cittadini europei continuano a soffrire per la “semiguerra” che i loro rappresentanti, con l’eccezione dei saggi ungheresi e slovacchi, hanno mosso a Putin. Io penso che Macron, non sapendo difendere il Louvre, potrebbe andare personalmente, in armi, a difendere Kiev.

La Meloni, finora un pochino meno estremista, farebbe bene a seguire anche su questo punto “Re Donald”. Non sia “cortigiana”, ma dama di corte, alla faccia della nostra sinistra che parla di pace, ma ama la guerra (specialmente quella navale).  Anche qui staremo a vedere. E se Trump ce la fa, voglio proprio vedere con che faccia il Comitato di Stoccolma potrà assegnare il premio per la Pace a qualcun altro.

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