Speciale elezioni
carte da viaggio
11 Novembre 2025 - 09:43
Imperscrutabili destini dominano la campagna elettorale regionale. In questo finale, accanto all’incitamento al voto di tanti candidati, ecco i ritiri, mai così tanti, entro la data fatidica del 12 novembre, soglia tecnica per uscire di scena e trasformare tutto in tanti voti nulli. Le motivazioni? Più o meno nobili. Si defila Carlo Arnese, candidato presidente per Forza del Popolo, e con lui praticamente la sua lista. Dissidi con il segretario nazionale, meglio lasciar perdere. Un atto che nasce comprensibilmente dalla politica e dai suoi riflessi. Una scelta, quindi, profondamente motivata. Esce di scena anche Maria Rosaria Boccia, lista Orientamento Bandecchi. Ufficialmente per un avviso di garanzia pervenutole in questi giorni. Impossibile, in questo contesto, reggere lo stress della candidatura. Ottenuta la visibilità dell’ inserimento in lista, a questo punto, è meglio non farsi contare e gettare la spugna.
Insomma, una campagna elettorale dove sono parecchi quelli che incitano a lasciar perdere, a non votare i candidati che stanno uscendo di scena e magari ad irrobustire le fila degli astenuti, il primo, grande partito presente in Campania. Nel frattempo, il duello per Santa Lucia si riscalda. Cirielli, con un impatto costruttivo, al di là dei sondaggi giornalistici, sembra aver già dimezzato in due settimane le distanze da Fico. Ma ora, è il momento più difficile. Perché in questa fase, progressivamente non saranno più decisivi i leader legati alla Presidenza ma le centinaia di candidati che, con il loro voto di preferenza, dirotteranno automaticamente il voto in un senso o nell’altro.
C’è la possibilità del consenso disgiunto, certo, ma non tutti ancora lo sanno ed anche le modalità di voto vanno spiegate con chiarezza, senza alcuna reticenza. Su qualche giornale, giustamente, si invoca il confronto televisivo tra i candidati Governatori. Una valutazione corretta. La democrazia ha le sue regole e, in qualsiasi Paese, la gente ha voglia di valutare e soppesare, confrontandosi sui temi concreti. Realisticamente, Cirielli non ha particolari problemi. È più abituato all’eloquio e alle sue sfide e dibatte da settimane sulle sue idee. È Fico che, privo di una particolare, brillante dialettica, alla luce dei limiti segnalati dallo stesso De Luca, preferisce evitare il confronto. Ma il duello tv con la cornice delle sedie vuote, purtroppo, si va trasformando in una triste abitudine delle nostre democrazie.
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