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Il dibattito

Manfredi già guarda al 2027 e lancia Schlein

Il sindaco di Napoli: «Elly candidata premier è la soluzione naturale ma su Atreju è caduta in trappola»

Manfredi già guarda al 2027 e lancia Schlein

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi

NAPOLI. «Schlein candidata premier? È la soluzione naturale». A dirlo Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell’Anci, risponde ai cronisti a Montepulciano dove è ospite della kermesse “Costruire l’alternativa”.

«Il tema non è la leadership - aggiunge - ma la proposta politica». E sulla vicenda del confronto ad Atreju tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria Elly Schlein, poi sfumato, il primo cittadino partenopeo è chiaro. «Non bisognava entrare in quella trappola. Occorreva organizzarla prima. Ci si doveva parlare».

E ancora, sulla legge elettorale: «Penso che non si debba cambiare. L’idea del nome sulla scheda è un po’ ai limiti...».

A margine degli Stati Generali della ripartenza a Bologna, Manfredi parla della questione della sicurezza urbana e chiarisce che «c’è un dialogo in corso con il Governo ma servono risorse e strumenti condivisi. Il nostro lavoro sta andando nella direzione di politiche urbane integrate che comprendano controllo del territorio, videosorveglianza e rigenerazione urbana, perché la sicurezza non è solo un tema di presidio ma di qualità degli spazi».

Manfredi rilancia anche il tema della gestione delle manifestazioni di piazza: «Il diritto a manifestare è un valore democratico. Tuttavia all’interno dei cortei si inseriscono frange violente che non rappresentano i manifestanti ma agiscono per conto proprio. Serve lavorare insieme perché questi episodi non degenerino, senza limitare la libertà di espressione».

Sulla questione della leadership del campo largo e nel partito, il deputato e membro della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino, aprendo i lavori, è chiaro: «A Montepulciano ci siamo riuniti per preparare l’alternativa che passa dalla costruzione di un progetto che sappia parlare al Paese, da Nord a Sud, alle sofferenze di un’Italia in cui il lavoro povero aumenta, cui Giorgia Meloni nega il salario minimo, a quei quattro milioni di italiani che rinunciano alle cure perché non hanno la possibilità di potervi accedere. Un progetto che affronti il dramma delle centinaia di migliaia di ragazzi che vanno via dall’Italia alla ricerca di un futuro altrove perché sono costretti a farlo e non per scelta».

E ancora: «Da Montepulciano vogliamo quindi rafforzare la leadership della nostra segretaria Elly Schlein e del suo gruppo dirigente, perché siamo quelli che dal primo momento, prima di molti altri, hanno creduto in quel progetto politico non per convenienza ma per convinzione. Siamo anche quelli che a differenza di qualche amico del Pd sanno anche leggere lo statuto del partito che prevede che sia il segretario nazionale a guidarci nella sfida delle politiche. Un grande progetto per il Paese passa anche per una grande organizzazione: il Pd o lo cambiamo ora o non lo cambiamo più».

Il tutto mentre sui social Rocco Casalino, ex portavoce di Giuseppe Conte, critica la segretaria del Pd: «Schlein ha sbagliato tutto. Il punto non è solo l’offesa agli alleati. È l’occasione persa per il Paese. Pensava di usare il giochino del format a due per imporsi come leader dell’opposizione. Ma la leadership non si autoproclama, non si impone con un artificio tecnico. La leadership ti viene riconosciuta da una comunità politica».

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