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28 Agosto 2015 - 22:21
Secca la replica di Barbagallo, leader della Uil: «I "fattori di ritardo" per il Paese sono le imprese che non investono»
MILANO. «Il sindacato è mediamente un fattore di ritardo in Italia». Lo dice Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, alla festa del Pd a Milano, riferendosi alla vicenda Electrolux, dove i dipendenti erano al lavoro a Ferragosto. «Un sindacato moderno - dice Squinzi riferendosi sempre alla vicenda Electrolux - dovrebbe avere la capacità di rispondere in tempi utili per non perdere opportunità di lavoro, sono d'accordo con il primo ministro". In generale, nella storia, il sindacato «ha fatto tardare tanto l'efficienza e l'ammodernamento del Paese».
«Noi - afferma - facciamo il tifo spietato a chi dice che riduce le tasse. L'importante è trovare i modi con cui finanziare questa riduzione. Ritengo - dice - sia fondamentale mettere mano seriamente alla spending review», conclude. «Difficile esprimere un giudizio se non si ha la conoscenza precisa» di quanto accaduto. «Ad ogni modo chi fa sbaglia, chi non fa...», aggiunge commentando l'errore commesso dal ministero del Lavoro nello stilare i nuovi dati sui contratti di lavoro.
REPLICA. «Le accuse generiche ai sindacati senza parlare del merito lasciano il tempo che trovano: Confindustria con chi parla e di cosa parla? "Fattori di ritardo" per il Paese sono le imprese che non investono in ricerca, innovazione, processi e prodotti». È la replica del leader della Uil, Carmelo Barbagallo, al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Fattori di ritardo, insiste il segretario generale della Uil, «sono la carenza degli investimenti pubblici e privati, le tasse sul lavoro e la burocrazia asfissiante. Abbiamo invitato Confindustria a fare fronte comune su questi aspetti, così come l'abbiamo invitata a discutere di una riforma del sistema contrattuale, da noi proposta già nello scorso mese di febbraio, che punta sulla crescita del Pil e sullo sviluppo: stiamo aspettando ancora le risposte».
«Li avevamo sfidati a rinnovare, anche nel mese di agosto, i contratti scaduti e in scadenza, senza fare un'ora di sciopero, perché c'è bisogno di restituire potere d'acquisto a lavoratori e pensionati per rilanciare l'economia: non hanno colto questa opportunità. Non sono ancora riusciti a fornire nemmeno i dati degli iscritti ai sindacati nelle loro imprese per misurare la rappresentatività. E poi parlano di ritardo degli altri?», conclude Barbagallo.
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