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Video su Battisti, esposto contro Bonafede

Video su Battisti, esposto contro Bonafede

Lo sta preparando la camera penale di Roma

La camera penale di Roma sta preparando un esposto dopo il video pubblicato sul profilo Facebook del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in cui si riprendono le fasi legate all'arrivo in Italia di Cesare Battisti. Appena ultimato l'esposto sarà presentato in procura.

Nelle scorse ore, il video postato dal Guardasigilli ha sollevato un polverone di polemiche ed è stato oggetto di una valanga di commenti negativi e di critiche. A colpire di più la musica, adatta più al filmino di un matrimonio che a un video montato per ricordare i momenti principali dell'arrivo in Italia, all'aeroporto militare di Ciampino, dell'ex terrorista dei Pac Cesare Battisti. La clip si apre con una serie di immagini in bianco e nero, istantanee della vita di Battisti prima dell'arresto. Poi il racconto, circolato su tv e siti, dalla discesa dell'aereo alla saletta dell'aeroporto, con il 'palchetto' allestito per i ministri presenti, il discorso di Bonafede, la folla di telecamere, fotografi e cronisti.

A sollevare critiche sul video è stato anche il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà, Mauro Palma, che ha chiesto a Bonafede la rimozione del filmato. "Il video postato dal ministro della giustizia e pubblicato sulla rivista online ministeriale si aggiunge a quel riferimento al 'marcire' che il ministro dell'Interno ha più volte espresso in suoi video: riferimento che indica una finalità della pena detentiva opposta a quella voluta dalla nostra Costituzione" afferma Palma.

''Come Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà - spiega - ho atteso che calasse il clamore attorno all'operazione che ha riportato Cesare Battisti alla doverosa realtà dell'esecuzione di quella pena che la giustizia gli ha inflitto per quanto commesso. Un punto di arrivo che avrebbe richiesto un atteggiamento sobrio sul piano istituzionale e su quello della comunicazione. Non è stato così.

Il Garante "se da un lato confida - sulla base della più volte affermata volontà del ministro della giustizia del pieno rispetto della dignità di ogni persona - che si provvederà a rimuovere tali video, d'altro canto ritiene suo compito ricordare che epiteti, frasi e immagini che puntano ad acquisire consenso attraverso il ricorso a un linguaggio del tutto estraneo a quello del Costituente, finiscono per consolidare una cultura di disgregazione sociale e di tensione di cui il Paese non ha certamente bisogno''.

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