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«Entro un anno militari italiani via da Afghanistan»

«Entro un anno militari italiani via da Afghanistan»

Disposizioni del ministro Trenta al Coi per valutare l'avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta "ha dato disposizioni al Coi di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan”. Lo riferiscono fonti della Difesa, aggiungendo che “l’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi”.

In un'intervista al New York Times l'inviato Usa Zalmay Khalilzad ha intanto sintetizzato i risultati della maratona di colloqui con rappresentanti dei Talebani in Qatar. "Abbiamo una bozza del quadro che va sviluppato prima che possa diventare un accordo", ha detto. Di fondo, come emerso nel fine settimana, americani e Talebani concordano in linea di principio su una possibile intesa per la pace: gli insorti garantiscono che eviteranno l'uso del territorio afghano da parte dei terroristi e gli Usa potrebbero procedere con il ritiro delle truppe da combattimento in cambio di un cessate il fuoco e di colloqui diretti tra i Talebani e il governo di Kabul, con cui il movimento si è sempre rifiutato di negoziare.

Sul disimpegno, fonti talebane hanno parlato di un presunto accordo su dettagli concreti, mentre funzionari statunitensi hanno chiarito che non ci sono dettagli definiti. "I Talebani si sono impegnati a fare il necessario per impedire che l'Afghanistan diventi una piattaforma per gruppi terroristici", ha detto Khalilzad, esprimendo la "soddisfazione" di Washington e insistendo sul fatto che bisogna lavorare sui "dettagli".

Le conferme che arrivano dal diplomatico americano di origini afghane sono la prima svolta dopo anni di tentativi di portare i Talebani al tavolo dei negoziati per porre fine al sanguinoso conflitto in Afghanistan. Le trattative proseguono e un nuovo round di colloqui potrebbe iniziare a fine febbraio, preceduto da incontri tecnici. Una fonte americana, coperta da anonimato, ha spiegato al Nyt che i Talebani hanno chiesto tempo per aggiornare la leadership del movimento fondato dal mullah Omar e gli Usa hanno chiarito che tutti i punti affrontati nei colloqui sono "interconnessi" nel quadro di un unico accordo. Khalilzad, che ieri era a Kabul dal presidente afghano Ashraf Ghani, ha ribadito nell'intervista al Nyt di non aver parlato con gli emissari dei Talebani di "un governo ad interim".

Il presidente afghano Ashraf Ghani fa appello ai Talebani affinché si convincano ad avviare "colloqui seri con il governo" di Kabul dopo i sei giorni di consultazioni in Qatar con gli Stati Uniti. "Faccio appello ai Talebani - ha detto Ghani in un discorso alla Nazione trasmesso in diretta televisiva - affinché accettino la richiesta di pace che arriva dagli afghani". In caso contrario, ha messo in guardia, "saranno uno strumento per obiettivi stranieri". "Vogliamo la pace, la vogliamo rapidamente, ma con un piano - ha proseguito Ghani - Non dobbiamo dimenticare che le vittime di questa guerra sono gli afghani e il processo di pace deve essere a guida afghana". Kabul, con cui i Talebani hanno sempre rifiutato di negoziare, si è lamentata per l'esclusione dalla maratona di negoziati in Qatar.

 

 

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