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09 Febbraio 2019 - 13:13
Polemica sulle dichiarazioni del ministro ad Afragola. La rabbia su Twitter. Bussetti si difende
Infuria la polemica sulla dichiarazione del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti rilasciata ieri durante la sua visita ad Afragola. Il ministro leghista, alla domanda di un cronista dell'emittente locale NanoTv se servissero più fondi al Sud per recuperare il gap con le scuole del Nord, ha risposto: «No, ci vuole l'impegno del Sud, vi dovete impegnare forte, questo ci vuole». Non più fondi quindi ma «impegno, lavoro e sacrificio». Una risposta ripresa in un video che ha trovato rapida diffusione sui social network e che da alcuni è stata interpretata come "sprezzante" nei confronti del Mezzogiorno.
Quelle del ministro Bussetti sono «parole indegne». Così Valeria Ciarambino, consigliere regionale campano del Movimento 5 Stelle e, nel 2015, candidata pentastellata alla presidenza della Regione Campania, commenta la dichiarazione del ministro dell'Istruzione. Parole che per Ciarambino, 41enne di Pomigliano d'Arco come il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, «suscitano rabbia in chi conosce i sacrifici enormi dei figli della nostra terra».
«Il ministro Bussetti deve chiarire, è grave che abbia sostenuto che le scuole del Sud non avranno un solo euro per colmare il divario con quelle del Nord e che l'unico strumento che hanno è '“metterci più impegno, lavoro e sacrificio"», dichiara la senatrice Simona Malpezzi annunciando un'interrogazione urgente del Gruppo Pd al ministro. «La scuola del Mezzogiorno dovrà rassegnarsi a cavarsela senza finanziamenti aggiuntivi nonostante le evidenti carenze di sistema? - aggiunge -. Si tratta di parole inqualificabili, offensive e piene di luoghi comuni che non tengono conto del dovere costituzionale di garantire l'eguaglianza effettiva delle risorse da destinare al sistema scolastico del nostro Paese in ogni area geografica. E non tengono neppure conto dello straordinario impegno di molti docenti che lavorano in aree a rischio, con alti tassi di dispersione e criminalità. L'istruzione pubblica è un valore nazionale condiviso su cui si fonda la nostra Repubblica e, in tal senso, deve offrire a tutti uguali opportunità. Mettere in discussione questo principio, significa minare alle basi il nostro stato di diritto». «I cittadini stanno ancora aspettando le risorse per gli asili e per l'edilizia scolastica, già stanziate dai precedenti governi. Per questo lunedì depositeremo un'interrogazione per chiedere conto delle sue parole e delle mancate azioni. La scuola ha bisogno di risorse e progetti e non di parole vuote, offensive e senza senso», conclude Malpezzi.
«“Impegno e sacrificio" invece di risorse e investimenti sull’edilizia scolastica e sul capitale umano, cioè gli insegnanti? Scherziamo? Le dichiarazioni del ministro della Pubblica istruzione Marco Bussetti - rincara la dose la vicepresidente della Camera dei Deputati e parlamentare di Forza Italia, Mara Carfagna - sono offensive per l’intero Sud e, pertanto, irricevibili». «Non le accetteremmo da nessuno - aggiunge Carfagna - men che meno dall’esponente di un governo che col suo progetto,sbagliato, scritto male, di autonomia per le Regioni del Nord impoverirà ulteriormente di servizi quelle aree del Paese, come la Campania, dove già ce ne sono meno. Ci aspettiamo immediatamente le sue scuse e una decisa presa di distanza da parte dei due partiti che compongono la maggioranza: la Lega ha più volte promesso di non voler penalizzare il Sud e M5S che proprio a Sud ha preso moltissimi voti promettendo più investimenti e che invece, al governo, li sta ulteriormente diminuendo. Se il ministro non ha piacere o intenzione di occuparsi di un terzo dell’Italia, di milioni di italiani, può sempre dimettersi e dedicarsi ad altra, certamente più proficua, attività», conclude Mara Carfagna.
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