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Tav, Conte: «Venerdì si decide»

Tav, Conte: «Venerdì si decide»

Domani sera nuovo incontro, si andrà avanti a oltranza

Una data, per decidere sulle sorti della Tav, c'è già. E potrebbe essere quella dell'8 marzo. "Siamo in dirittura finale e pensiamo di decidere entro venerdì" dice il premier Giuseppe Conte, al termine della riunione a Palazzo Chigi sulla Torino-Lione. "Oggi - aggiunge - c'è stata la prima riunione politica, abbiamo iniziato preliminarmente ad analizzare l'analisi costi benefici, ci aggiorneremo già domani sera, alle 20.30, e proseguiremo a oltranza, convocheremo anche i tecnici che ci consentiranno di sviscerare" tutti gli aspetti tecnici.

Quanto ai bandi, precisa il premier, "non può essere presa decisione oggi o domani, alla fine di questo percorso, che confidiamo" di chiudere "entro venerdì, a quel punto, in base alla nostra decisione, partiranno o meno i bandi".

"E' evidente che se ho detto che non ci lasceremo condizionare da pregiudizi ideologici, interessi di parte, da schemi preconcetti, ma siamo aperti per valutare nel modo più puntuale e completo l'analisi costi benefici e trarne le conseguenze e tutte le implicazioni sul piano politico, questo vuol dire che non abbiamo ancora preso una decisione - rimarca il premier - quindi in questo momento tanto può essere la decisione sì Tav che quella no Tav. Unica cosa che posso garantire e che tuteleremo l'interesse degli italiani", con una "decisione più informata e puntuale possibile".

"Avevamo garantito agli italiani - prosegue il premier - che avremmo utilizzato un metodo trasparente, alla base un'analisi costi benefici ed è quello che stiamo facendo. Ora però oltre al percorso di razionalità tecnica subentra anche un percorso di razionalità politica e siamo giunti a quest'ultima fase decisionale". "Non accetto che sul tavolo pesino posizioni pregiudiziali, né della Lega né del M5S" assicura Conte. A gravare sulla decisione da assumere sulla Tav, sottolinea a più riprese il premier "non ci saranno interessi partitici o di Movimento". "Quel che posso garantire - aggiunge - è che verrà presa la decisione migliore per tutelare gli interessi nazionali".

Il presidente del Consiglio spiega poi che "non è prevista interlocuzione con la Francia in questi giorni". E a chi gli domanda se sia sul tavolo l'ipotesi di chiedere più fondi all'Europa, "il percorso migliore - risponde Conte - è prendere una decisione prima di lunedì, l'ipotesi di chiedere più fondi all'Europa vorrebbe dire orientarsi per il sì Tav e poi semmai cercare di scontare il prezzo, ma evidentemente è una soluzione già quella che lei mi propone", dice al cronista che gli aveva posto la domanda.

Sulla tenuta dell'esecutivo, Conte non ha dubbi: "Perché - specifica - dovrebbe rischiare di cadere il governo" sulla Tav? "Io posso garantire che prenderemo una decisione per tutelare l'interesse nazionale, gli interessi di tutti i cittadini. Quindi se si tutelano gli interessi dei cittadini, il governo non può cadere" assicura.

Interviene anche Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera: "Stiamo lavorando per la soluzione migliore partendo da dati oggettivi - spiega -. La soluzione è nelle mani del presidente Conte, le posizioni di partenza sono note. Siamo fiduciosi che si risolverà tutto per il meglio".

E la commissaria Ue per la Concorrenza Margrethe Vestager commenta: "la decisione è dei governi italiano e francese che dovranno valutare come procedere. Se uno di loro non ha interesse a proseguire, allora c'è una conseguenza sull'allocazione delle risorse. Bisogna decidere come allocarle su altri progetti" sottolinea rispondendo alle domande nel corso di un'audizione in Senato. La decisione, ha quindi puntualizzato, "non è di competenza della Commissione".


 
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