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02 Maggio 2019 - 15:29
Province e caso Siri riaccendono lo scontro nel governo. Alla presentazione del programma M5S per le europee Luigi Di Maio manda un messaggio chiaro alla Lega: "Le province sono uno spreco ed è inutile ammalarsi di amarcord pensando di farle tornare. Chi vuole le province deve trovarsi un altro alleato. Per il M5S le province si aboliscono, non si ripristinano". Il vicepremier ricorda anche che il M5S "nemmeno si è mai presentato alle elezioni" provinciali. Sull'altro fronte i toni non sono meno netti. "Sulla questione morale il M5S non arretra - scandisce il ministro del Lavoro con un chiaro riferimento al caso Siri - Comunque si chiami il sottosegretario, da noi le regole si rispettano, che tu sia del Movimento o del partito alleato questo deve essere chiaro".
SALARIO MINIMO- Il capo politico M5S torna anche sul salario minimo che "è nel contratto di governo, ma anche nei programmi elettorali di Lega e Pd... quindi sia Lega che Pd devono spiegarmi perché non votano il salario minimo". "Non credo che la Lega non lo voterà, è nel contratto", rimarca poi, sottolineando come "tanta gente che lavora non arriva a fine mese".
FISCO E CRESCITA - Alla presentazione del programma M5S per le europee Di Maio affronta anche temi fiscali e le questioni economiche. "Ben venga la flat tax ma non aumentando l’Iva, in Italia le tasse vanno abbassate - ribadisce - L'Iva non deve aumentare, non può aumentare e non aumenterà: troveremo le risorse dalla spending review, dalla crescita ma anche dalla lotta ai grandi evasori". Quanto alla crescita, "non mi accontento del +0,2% certificato dall'Istat, ma possiamo dirci che tutte quelle previsioni catastrofiche sono state smentite. Le nostre politiche espansive stanno dando il loro effetto e devono ancora avere il loro impatto il reddito di cittadinanza, il dl Crescita e lo sblocca cantieri". "Se la Ue ci segue investendo - prosegue - e non tagliando potrebbero avere effetti positivi in tutti i Paesi europei". Ancora, con riferimento all'accordo con la Cina, Di Maio sottolinea che "ci aiuterà a espandere il Made in Italy, ma bisogna fare ancora di più: a livello europeo dobbiamo rivedere alcuni trattati che hanno danneggiato i nostri agricoltori. Negli accordi commerciali e nell'economia diciamo Italia first”. “In Europa sono anni che è bloccato il regolamento sul 'made in' - rimarca - quello si deve sbloccare e aiuterebbe sicuramente l'Italia”.
MIGRANTI - Poi la questione migratoria. "Sui rimpatri non mi importa se sono 500mila o 90mila quelli da fare - dice Di Maio - L’Europa ci deve aiutare: bisogna fare accordi di rimpatrio e su questo il governo deve fare di più".
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