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07 Maggio 2019 - 19:49
"La Lega cerca pretesti per rompere". Lo sostengono fonti del M5S alla vigilia del Cdm in cui potrebbe approdare la revoca per il sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione. Secondo le stesse fonti, gli alleati del Carroccio starebbero tentando delle forzature sullo sblocca cantieri, logorando ancora di più i già fragili equilibri con i 5S.
"Dai giornali - aggiunge Di Maio - emergono nuovi particolari sull’inchiesta del sottosegretario della Lega Armando Siri. Secondo il 'Corriere della Sera' si sarebbe anche rifiutato di rispondere alle domande dei giudici e avrebbe depositato solo una memoria spontanea. I pubblici ministeri lo dicono esplicitamente nell’avviso di garanzia: Siri 'ha asservito la funzione pubblica a interessi privati'. Di fronte a questo è impossibile restare fermi".
Sulla vicenda interviene anche il premier Giuseppe Conte: "La situazione è molto chiara, il mio è stato un percorso lineare. Non è stata una decisione che ho preso a cuor leggero. Vedrete che domani sarà un Cdm che si svolgerà molto serenamente".
Intanto, in una nota, l'avvocato di Siri smentisce le notizie di stampa secondo le quali il sottosegretario non avrebbe intenzione di rispondere ai pm. "In riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa, si precisa che in sede di presentazione spontanea del senatore Armando Siri verrà depositata una memoria difensiva al precipuo fine di rappresentare, in modo esaustivo e documentale, i rapporti con Paolo Franco Arata. E pertanto del tutto inveritiero che tale scelta corrisponda ad un intento di sottrarsi al confronto con l'Autorità Giudiziaria, confronto del resto richiesto dallo stesso Sottosegretario. Infatti, unitamente alla presentazione della memoria difensiva, il senatore Armando Siri renderà dichiarazioni e risponderà ad eventuali richieste di chiarimenti avanzate dai Magistrati".
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