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I leghisti campani festeggiano il boom, scricchiolii nel M5S

I leghisti campani festeggiano il boom, scricchiolii nel M5S

NAPOLI. La Lega festeggia l’exploit in Campania mentre nel Movimento 5 Stelle, nonostante la conferma a primo partito nella regione, si cominciano a registrare i primi malumori proprio a causa del rapporto con il Carroccio i cui esponenti, dal canto proprio, non nascondono la soddisfazione per il risultato ottenuto. «Siamo quasi al 20% in Campania perché abbiamo dato agli elettori un segno di concretezza, coerenza e attaccamento alle tradizioni, alle radici cristiane, sulla battaglia per la sicurezza e sulla volontà di tutelare i prodotti agroalimentari regionali» dice il coordinatore Gianluca Cantalamessa. «I cittadini campani un pregiudizio cominciano ad averlo sui politici meridionali che hanno comprato la loro fame. I campani sanno chi è responsabile del milione ragazzi che hanno lasciato il Meridione negli ultimi 15 anni per andare a lavorare fuori e mentre restituivamo all’Europa i soldi che non erano riusciti a spendere i genitori accompagnavano i ragazzi al treno». E il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Pina Castiello, è netta: «Questo successo, tuttavia, va declinato come punto di partenza e non di arrivo per nuove sfide: abbiamo alle porte elezioni non meno importanti di queste. Vogliamo essere protagonisti e vincenti anche alle prossime elezioni regionali. Senza indugi e senza ritardi ci impegniamo, fin da domani, per proseguire la grande opera di strutturazione del partito sul territorio, lanciando a nostra volta la sfida per la creazione di un nuovo gruppo dirigente, non trascurando, nel contempo, di aprire le porte a quanti volessero partecipare ad una grande fase di rinnovamento della politica, intestandosi la battaglia per il grande rilancio del Sud e, con esso, della Regione Campania». Sull’altro fronte, Valeria Ciarambino sottolinea che «siamo più che soddisfatti del risultato ottenuto in Campania e non ci sorprende affatto. l’unica forza politica che sta lavorando realmente nell'interesse dei cittadini e l'unica vera opposizione alla fallimentare amministrazione regionale». Ottimismo che cozza contro le opinioni di alcune parlamentari. «Inutile girarci intorno, il risultato di queste elezioni Europee è impietoso per il Movimento 5 Stelle. Ruoli invertiti rispetto alle politiche del 2018 quando risultando il primo partito ci avviammo a goverare il Paese» dice Rina De Lorenzo. «In Campania il Movimento ha retto all’onda d’urto leghista confermandosi primo partito. Questo però non può concederci il lusso di adagiarci, per il Mezzogiorno, per la Campania e per Napoli bisogna fare di più.  Il capoluogo partenopeo ci consegna una fotografia a macchia di leopardo: nei quartieri Chiaia, Posillipo, Vomero e Arenella il M5S non sfonda e ottiene percentuali che vanno dal 16,5 al 22, qualche punto percentuale in più lo otteniamo a San Ferdinando. Per contro in quartieri riferibili al mio collegio di elezione come Scampia, otteniamo il 56%, a San Pietro a Patierno e Ponticelli il 49, a Poggioreale il 48%. La periferia ci premia, ma il crollo verticale registrato nei quartieri del “salotto bene” napoletano deve farci riflettere», spiega la De Lorenzo. E Virginia La Mura incalza: «C’è da lavorare sodo, dobbiamo allontanarci innanzitutto dall’appiattimento che ci ha visto allineati alla Lega, e dobbiamo lavorare sui nostri temi, quelli che da sempre costituiscono le nostre priorità: diritti umani, beni comuni, legalità, ambiente e natura, cultura, istruzione, turismo, agricoltura. Abbiamo i numeri in parlamento per incidere sugli indirizzi politici da dare e che sono necessari per il futuro del Paese. Se dopo queste elezioni gli equilibri dovessero sbilanciarsi al punto da non consentirci di lavorare per gli italiani, che si torni al voto».

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