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24 Ottobre 2019 - 07:30
Il sindaco: «Siamo sconcertati e preoccupati perché allo stato attuale, come ho avuto modo di constatare in Comitato per l’Ordine e la sicurezza, né noi, né il Prefetto, né i vertici delle forze dell’ordine sanno nulla sull’argomento sebbene sia una questione molto seria sia per il traffico che per la sicurezza»
di Mario Perini
NAPOLI. Una lettera ufficiale al ministro delle Infrastrutture Trasporti, Paola de Micheli, per chiedere «la gratuità della Tangenziale fino alla fine dei disagi». Luigi de Magistris alla fine sbotta, prende carta e penna e decide di passare alle maniere “forti”.
LA RAGIONE DELLA LETTERA AL GOVERNO E L’ATTACCO AI VERTICI DELLA TANGENZIALE. «La gratuità serve per alleviare il traffico ma anche per velocizzare le cose perché ad oggi non sappiamo ancora quanto dureranno i lavori, è davvero una situazione nebulosa - sottolinea il primo cittadino .. Siamo sconcertati e preoccupati perché allo stato attuale, come ho avuto modo di constatare in Comitato per l’Ordine e la sicurezza, né noi, né il Prefetto, né i vertici delle forze dell’ordine sanno nulla sull’argomento sebbene sia una questione molto seria sia per il traffico che per la sicurezza. E devo dire che nemmeno il ministero ne sa molto. Questa improvvisazione ci preoccupa». De Magistris evidenzia, riguardo l’intervento da effettuare sul viadotto, che «qualora rientrasse nella programmazione di verifica sarebbe stato opportuno concordarne tempi e modalità con l’amministrazione, la Prefettura e le altre articolazioni coinvolte. Qualora invece sia un intervento urgente allora la città ha il diritto di sapere cosa stia accadendo, se esiste un pericolo imminente su quel ponte». Si tratta, a giudizio del primo cittadino, di informazioni che «i napoletani hanno il diritto di avere, così come una programmazione fatta meglio, visto che la Tangenziale intasca ogni anno dai cittadini circa 100 milioni di euro».
De LA POLEMICA CON POMICINO. Il sindaco, infine, torna anche sulla necessità paventata dal presidente della Tangenziale, Paolo Cirino Pomicino, di aprire via Caracciolo per consentire un alleggerimento della pressione: «Si tratta semplicemente di un’attività di distrazione di massa. Anche i bambini - ha affermato - sanno che il lungomare pedonale non c’entra nulla con la Tangenziale». Proprio Pomicino era stato oggetto di una polemica da parte del numero uno di Palazzo San Giacomo che l’altro giorno aveva invitato l’ex ministro a non fare «politica. Il presidente della Tangenziale metta a lavorare il quintuplo degli uomini, visti i loro incassi, e finisca i lavori in tre-quattro giorni in modo di ridurre i disagi per i napoletani. Pomicino ci dovrebbe spiegare come mai un giorno all’improvviso decide di fare questi lavori che mettono in ginocchio la città. Forse dovrebbe restituire la concessione così finalmente la Tangenziale tornerebbe ai napoletani e quanto visto in questi giorni probabilmente non sarebbe accaduto». Infine: «Il Lungomare? Farebbe bene a non occuparsi di vicende che riguardano altri. Non c’entra nulla la strumentalizzazione politica che lui e altri vogliono fare su via Caracciolo. Non facesse politica, l’ha già fatta».
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