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Il Pd propone la Covid-tax, la maggioranza si spacca

Il Pd propone la Covid-tax, la maggioranza si spacca

Una “tassa di solidarietà” a partire dai redditi superiori agli 80mila euro. M5S e Italia Viva contrari, centrodestra: è pura follia

ROMA.  La proposta arriva dal Partito democratico, attraverso il capogruppo alla Camera Graziano Delrio e il capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio Fabio Melilli. I due esponenti dem spiegano: "Il Gruppo del Pd della Camera, in piena sintonia con il Partito, ritiene opportuno che venga introdotto nel provvedimento che arriva ora alla Camera un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi. La proposta prevede l'istituzione di un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021, che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia. La somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione. Il gettito atteso è pari ad un miliardo e trecento milioni annui. 

Insorgono i partiti dell'opposizione, ma si spacca anche la maggioranza. L'idea non piace affatto agli alleati di governo, che si affrettano a respingerla. E scoppia la bufera su quella che viene da tutti definita una patrimoniale. "E' una gigantesca fake news", replica Delrio. Si tratta di un "contributo di solidarieta' per venire incontro a quanti, a causa della crisi prodotta dalla pandemia, non riescono nemmeno a procurarsi i beni di prima necessita'". Il renzianissimo Luciano Nobili liquida la proposta dem come "una follia". Categorico anche il no di M5s: "Non esiste", sentenzia il viceministro Stefano Buffagni, secondo il quale "questo e' il momento in cui i soldi li dobbiamo mettere nelle tasche degli italiani". Se poi dal Pd "vogliono fare un prelievo, lo facciano dal loro stipendio, come fa da sempre il Movimento 5 stelle". Non chiude nettamente la porta Leu: "Sono d'accordo sul principio. Dico pero' che abbiamo bisogno di confrontarci, e anche presto", osserva Nicola Fratoianni. Di patrimoniale non vuol nemmeno sentir parlare il centrodestra: "E' inaccettabile. Ci opporremo con tutte le nostre forze. Non c'e' bisogno di un nuovo sceriffo di Nottingham", sentenzia il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Non e' certo da meno Matteo Salvini: "Con le dirette televisive promettono soldi (che non ci sono) e intanto promuovono il Mes e preparano nuove tasse: altro che collaborazione, questi signori non ascoltano gli appelli del presidente Mattarella e degli italiani, questi pensano sono alla loro poltrona, questi sono pericolosi e faremo di tutto per mandarli a casa". Anche per FdI, che chiama in Parlamento Conte ("deve riferire in Aula sul Mes, no al cappio al collo dell'Ue", avverte Giorgia Meloni), la proposta del Pd "e' inaccettabile". 

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