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De Luca: «Riaprire tutto ma per sempre, non al balletto delle mezze misure»

De Luca: «Riaprire tutto ma per sempre, non al balletto delle mezze misure»

Il governatore a Porta a Porta: «Stiamo lavorando per immunizzare in anticipo le isole, gli abitanti ma anche gli operatori turistici»

ROMA. «Non siamo affezionati alla zona rossa. Vogliamo riaprire tutto ma per sempre. Dobbiamo fare i conti con la regione più difficile d'Italia, con la più alta densità abiutativa. Dobbiamo essere estremamente prudenti. Ci muoviamo in questo modo aprire tutto ma per sempre, non per finta, e trovare un punto di equilibrio fra tutela della salute e tutela delle esigenze economiche. La linea della Regione Campania è semplice: noi vogliamo riaprire tutto ma per sempre, non aprire e chiudere, poi riaprire e richiudere, perché questo sistema delle mezze misure ha portato l'Italia intera all'esaurimento nervoso». A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a Porta a Porta. «Stiamo lavorando per immunizzare in anticipo le isole, gli abitanti ma anche gli operatori turistici. Vorremmo fare rapidamente, al di là delle fasce d'età, l'immunizzazione di tutte le isole di Ischia, Capri e Procida anche per avviare una campagna di promozione turistica internazionale» sottolinea il governatore. Infine: «Sui numeri della pandemia per la verità siamo abbastanza sereni. I due dati che alla fine misurano il livello dell'epidemia sono questi: il primo è il numero dei decessi, il secondo è il numero delle terapie intensive occupate. Per quel che riguarda la Campania, per un verso e per l'altro, abbiamo una condizione che fa stare fiduciosi, a condizione ovviamente che non perdiamo il senso della responsabilità e della misura». Infine: l contratto stipulato tra la Regione Campania e l'azienda produttrice del vaccino russo Sputnik «evede, immediatamente dopo l'approvazione di Ema o Aifa, nelle prime due settimane di ricevere 500mila dosi, e nei 3 mesi successivi 3 milioni di dosi con la possibilità di opzionare altri 3 milioni di dosi» dice De Luca. Il prezzo, ha spiegato De Luca, è «8 dollari e mezzo, più o meno lo stesso di Pfizer». L'accordo, subordinato al sì di Ema o Aifa al siero russo, «prevede anche che, se in questo periodo subentra un accordo interstatale tra l'azienda produttrice e lo Stato italiano o l'Unione Europea, il prezzo praticato viene immediatamente adeguato a quello statale».

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