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27 Giugno 2023 - 14:51
Il governatore campano: «Noi lo diciamo ma a Roma fanno finta di non sentirlo»
NAPOLI. «In Campania servono misure di guerra per tenere aperti i pronto soccorso, siamo di fronte al pericolo di interruzione dei servizi essenziali per i cittadini e di chiusura dei pronto soccorso». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel cosrso dell'iinaugurazione dei lavori che apriranno al Policlinico di Napoli il pronto soccorso ortopedico. L'occasione è data dalle attualit difficoltà, in particolare al Cardarelli che ha 18 medici per riempire tutti i turni. «Noi lo diciamo - ha aggiunto De Luca - ma a Roma fanno finta di non sentirlo. Faranno qualcosa quando chiuderemo i pronto soccorso. Sul personale non riusciamo a organizzare i turni del pronto soccorso con i medici disponibili, in alcuni ospedali abbiamo dovuto chiuderli e in più abbiamo anche personale dei pronto soccorso che viene aggredito».
«I Governi Conte I e II e il Governo Draghi parlavano di portare la sanità in Italia a finanziamenti per il 7% del Pil. Era una balla, perché ancora oggi non siamo neanche al 6%» continua De Luca. «I Governi Conte I e II e il Governo Draghi parlavano di portare la sanità in Italia a finanziamenti per il 7% del Pil. Era una balla, perché ancora oggi non siamo neanche al 6% - spiega -. In Campania siamo ancora in basso nel riparto nazionale di 150 milioni l'anno, siamo la Regione che ha 40 euro pro capite in meno rispetto all'Emilia e al Veneto, 30 in meno rispetto alla Lombardia e abbiamo discusso tutte noi Regioni con il Ministro della salute nei giorni scorsi, parlando proprio di mancanza di finanziamenti e personale che accomuna tutte le Regioni».
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