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Pronto soccorso, De Luca. «Rischiamo di chiuderli, servono misure di guerra per tenerli aperti»

Pronto soccorso, De Luca. «Rischiamo di chiuderli, servono misure di guerra per tenerli aperti»

Il governatore campano: «Noi lo diciamo ma a Roma fanno finta di non sentirlo»

NAPOLI. «In Campania servono misure di guerra per tenere aperti i pronto soccorso, siamo di fronte al pericolo di interruzione dei servizi essenziali per i cittadini e di chiusura dei pronto soccorso». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel cosrso dell'iinaugurazione dei lavori che apriranno al Policlinico di Napoli il pronto soccorso ortopedico. L'occasione è data dalle attualit difficoltà, in particolare al Cardarelli che ha 18 medici per riempire tutti i turni. «Noi lo diciamo - ha aggiunto De Luca - ma a Roma fanno finta di non sentirlo. Faranno qualcosa quando chiuderemo i pronto soccorso. Sul personale non riusciamo a organizzare i turni del pronto soccorso con i medici disponibili, in alcuni ospedali abbiamo dovuto chiuderli e in più abbiamo anche personale dei pronto soccorso che viene aggredito».

«I Governi Conte I e II e il Governo Draghi parlavano di portare la sanità in Italia a finanziamenti per il 7% del Pil. Era una balla, perché ancora oggi non siamo neanche al 6%» continua De Luca. «I Governi Conte I e II e il Governo Draghi parlavano di portare la sanità in Italia a finanziamenti per il 7% del Pil. Era una balla, perché ancora oggi non siamo neanche al 6% - spiega -. In Campania siamo ancora in basso nel riparto nazionale di 150 milioni l'anno, siamo la Regione che ha 40 euro pro capite in meno rispetto all'Emilia e al Veneto, 30 in meno rispetto alla Lombardia e abbiamo discusso tutte noi Regioni con il Ministro della salute nei giorni scorsi, parlando proprio di mancanza di finanziamenti e personale che accomuna tutte le Regioni».

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