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09 Settembre 2023 - 12:45
Triassi: «Non c’è carico sulle terapie intensive ma è fondamentale difendere le categorie a rischio»
NAPOLI. Non sottovalutare il Covid pensando che sia una malattia ormai scomparsa e prestare particolare attenzione alle persone fragili’puntando su una nuova campagna vaccinale. È il monito e la proposta che arrivano dai medici napoletani in vista della stagione autunnale in occasione dell’incontro “La vaccinazione covid-19 nell’era post pandemica per il paziente fragile e a rischio".
«Questo focus sulla vaccinazione covid soprattutto per i soggetti fragili è quanto mai necessario in questo momento in cui il ruolo delle varianti fa sentire la sua voce e si registra una ripresa dei contagi – afferma Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina della Federico II e responsabile scientifico del convegno - Fortunatamente non c’è carico sulle terapie intensive ma è fondamentale difendere i soggetti più fragili e a rischio come gli immunodepressi che devono essere al centro della nostra attività di vaccinazione nei mesi autunnali».
Secondo i dati, in Italia nel primo semestre 2023 si sono registrati in Italia circa 6mila decessi per infezione da covid e pertanto, se l’andamento dovesse confermarsi anche nella seconda parte dell’anno, significherebbe che il Paese conterebbe circa 12mila morti per covid, numeri simili a quelli dei decessi causati dal cancro al seno o da leucemia mieloide acuta. Da qui la necessità di continuare a prestare attenzione alla malattia soprattutto in relazione ai fragili cioè a tutti quei soggetti con malattie croniche, immunodepressi e in modo particolare ai pazienti malati di cancro e con neoplasie ematologiche.
«Questi pazienti con una situazione sanitaria già compromessa vanno incontro a una malattia da covid che può essere molto grave e condurre al decesso – spiega Ivan Gentile, direttore dell’Uoc di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli – gli immunodepressi in particolare presentano una forma molto lunga della malattia da covid, che può durare anche per molti mesi, e dunque non si deve sottovalutare il covid e anzi va ripresa la campagna vaccinale per i soggetti a rischio ma cambiando paradigma, pensando a una vaccinazione almeno annuale contro il covid così come accade per l’influenza».
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