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13 Dicembre 2023 - 14:44
A rischio 25mila interventi chirurgici in tutta la Campania
ROMA. I medici tornano a scioperare. Lunedì 18 dicembre è la seconda giornata di protesta dopo quella del 5 dicembre. Questa volta a incrociare le braccia sono i camici bianchi dei 'servizi' di Asl e ospedali: veterinari, anestesisti-rianimatori e specialisti di patologia clinica e dell'area radiologica. La stima dei sindacati di categoria, che oggi a Roma hanno presentato le ragioni dello sciopero, è che il 18 dicembre saranno a rischio 25mila interventi chirurgici. Sempre lunedì alle 11 i sindacati saranno in presidio davanti al ministero della Salute a Roma. «La sanità pubblica sta morendo, il Governo deve intervenire con dei segnali nella legge di bilancio. Il nostro non è uno sciopero temerario ma una legittima e doverosa protesta», hanno sottolineato l'Aaroi-Emac (sindacato degli anestesisti e rianimatori); il Fassid (radiologi, patologi, psicologi del Ssn e farmacie ospedalieri), Fvm-Federazione veterinari e Cisl Medici. Nel giorno dello sciopero si prevedono disagi in tutti i servizi ospedalieri e territoriali e nella filiera agro-zootecnica alimentare. «Se la protesta rimarrà inascoltata, la mobilitazione proseguirà», sottolineano le sigle.
A Napoli la mobilitazione sarà sotto la Prefettura. Intanto, prosegue la mobiltazione della Uil Campania. Oggi manifestazione all'ospedale Monaldi di Napoli, alla presenza del segretario generale della Uil nazionale, Pierpaolo Bombardieri. «Non arretriamo perché servono risposte adeguate su contratti, salari, tutele, giovani, donne, politiche industriali e crescita del Mezzogiorno - ha sottolineato il segretario generale campano della Uil, Giovanni Sgambati - il Governo non può continuare a restare indifferente di fronte alle forti esigenze del Paese reale».
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