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Il Fattariello
10 Luglio 2024 - 12:34
Signora mia non ce la faccio più; ma dico io, una cristiana ha diritto a starsene un po’ con il marito, senza vedere parenti, nipoti, comparielli, cognati e via dicendo? Nossignore! Non basta che tengo già mia suocera con me; la trascurerei e va bene dice, il Padreterno ti castiga; mio marito la serve come il prete all’altare e, tu sorella, ti presenti alle nove di sera, con tuo marito, cioè mio cognato, e i bambini e, con la scusa di sapere mammà come sta, vi piazzate in casa mia e non vedete l’ora di andarvene? E questa è proprio mancanza di creanza.
Ma dico io: Ti sei fatte le tue vacanze? E mo’ ti fa schifo se ce le facciamo anche noi in santa pace? Dice, quelli i bambini volevano salutare la nonna; e nun ‘a putevene salutà mo’ che torna a Napoli? Signora mia, io devo anche rendere conto a chi ci ha affittato la casa; prima eravamo in quattro e mo’ siamo in nove; avevamo una camera per noi e una per i ragazzi con la nonna; mo’ abbiamo dovuto dare una camera a loro, e i ragazzi con la nonna stanno con noi, e non posso avere nemmeno un po’ di intimità con mio marito…ma che tengo settant’anni?
E fosse solo questo; mio cognato si alza alle sei del mattino per preparare la poppata al bambino, e non vi dico il casino in cucina, con pentolina, biberon e il bambino che piange e ci sveglia a tutti quanti. Poi alle nove, la signora prende i bambini e scende al mare, perché non possono prendere il sole troppo caldo, e se ne torna alle undici. Signò, mi dovete credere, nun sposta ‘na seggia ‘a ccà ‘a llò; ma quello che mi fa rabbia è quando dice “ Io non capisco come fate a fare le vacanze così; noi siamo stati in un villaggio turistico in Sicilia; là è tutta un’altra cosa, ti alzi, fai colazione e scendi in spiaggia: torni e trovi pronto da mangiare…quelle sono vacanze.
Mo’ ditemi voi che dovrei fare, nun l’avessa mettere cu ‘a capa dint’o lavandino pe’ nun dicere n’ata cosa? E poi, non per rinfacciare, scende mio marito e compra il pesce, scende mio marito e accatta ‘a muzzarella; e tu cognato, fa’ vedè che torni almeno una volta, non dico assai, con un gelato, macchè…niente, sembra che tutto gli sia dovuto. Mamma mia… scusate signò…sono già le undici…quelli sono andati a farsi un giro in barca e se so purtate pure i nostri figli con la nonna e tornano verso l’una…praticamente io e mio marito abbiamo due ore a disposizione tutte per noi. Signò…come si dice? Quanno ce vò…ce vò…permettete. Alla prossima.
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