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Il fattariello
11 Settembre 2024 - 12:58
Era l’anno 1973 quando Merola, a teatro, entusiasmava le folle, proponendo la sua sceneggiata “‘E figlie” e, quando nel finale cantava “Signò, ‘e figlie saje che so’…so’ piezz’e core”, nella sala era un delirio generale di mamme che si asciugavano gli occhi per la commozione.
Ed altrettanto successo lo ebbe Toto Cutugno, nel Sanremo 1987, proponendo la sua “Figli”…..
“Figli innamorati che ti svegliano di notte e non ti fanno dormire – figli spaventati dalla droga violentati che si lasciano morire – figli ormai lontani come sudano le mani quando suonano alla porta – figli delicati sempre in casa coccolati ma il domani che scoperta – e intanto passano gli anni fra le paure e gli affanni e ti ritrovi già a vent’anni…”.
E poi? Poi cosa è successo? E’ successo che, quello stesso figlio, che ti svegliava di notte e non ti faceva dormire, ora è sopra di te, armato di coltello, che ti sgozza come un capretto, insieme a tuo marito e al tuo fratellino e… ahimè non è un caso isolato; purtroppo le cronache ci riportano episodi analoghi con cadenza quasi quotidiana.
Ma, come si può infilare una lama in quello stesso seno da cui, da neonato, hai succhiato la linfa vitale? Non riesco a farmene una ragione, perché non può esserci spiegazione a delitti così efferati… Scusate ma proprio non riesco a proseguire; nella mia lunga vita ne ho visto e sentite tante ma proprio tante di nefandezze ma mai così orribili ed assurde. Alla prossima.
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