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Il fattariello

Il tempo è danaro

Gennarino era quello che comunemente viene definito “nu bbuono guaglione”

Il tempo è danaro

Gennarino era quello che comunemente viene definito “nu bbuono guaglione”; si era sempre arrangiato, per portare il pane a casa, facendo i più disparati lavori: ai mercati generali, a portare le pizze a domicilio per una misera paghetta ma in compenso, percepiva il reddito di cittadinanza che un bel giorno, in quattro e quattro otto, gli venne revocato.

A casa aveva altre tre bocche sfamare: moglie e due figli; che fare? Atti delinquenziali non facevano parte del suo essere… e allora? Allora trascorreva le giornate camminando… cercando di instaurare un dialogo con il prossimo, al fine di ottenere in cambio qualche misero spicciolo; ma le risposte che riceveva, erano solo frettolose ed evasive “Mi dispiace.. non ho tempo” – “Non farmi perdere tempo prezioso” ed altre amenità del genere. Ormai viveva con questo assillo: la altrui mancanza del tempo.

“Povera umanità” pensava tra sé “Non ha mai tempo disponibile”. Essendo, come già detto disoccupato e, con tempo libero a volontà, un bel giorno ebbe un’intuizione, un lampo e, novello Archimede esclamò “Eureka!”. E così, l’ennesima volta che si sentì rispondere “Non ho tempo”, visto che non sapeva cosa farsene del suo, lo vendette al prossimo: la trattativa fu alquanto laboriosa ma alla fine si ritrovò con un cospicuo gruzzoletto; al colmo della felicità, si diresse verso casa, per comunicare la lieta novella; si accorse all’ultimo momento dell’arrivo di un’auto… la vide ma… non ebbe il tempo per….

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