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IL FATTARIELLO
07 Novembre 2024 - 14:43
Il titolo del “fattariello” inevitabilmente ci riporta alla menta la canzone più conosciuta al mondo; ma la vogliamo scoprire l’origine di questo meraviglioso canto? E scopriamolo.
Prima d’ogni altro cancelliamo dalla mente la versione che ne fece Elvis Presley; infatti costui stravolse letteralmente la poesia in essa contenuta; Elvis, pur mantenendosi fedele alla musica, così ne modificò i versi: “E’ ora o mai più-vieni stringimi forte-baciami mia cara-sii mia stanotte-domani sarà stroppo tardi ecc.” ma che cacchio ci azzeca con ‘O Sole mio? voi direte. Chiedetelo a Elvis.
Più fedele ne fu la versione francese “Mais il n’y a pas d’autre soleil plus beau – Mon soleil qui est en face de toi…”ecc.; altrettanto fedele ne fu la versione spagnola “Que bella cosa un die de sol – el aire sereno despuès de una tormenta – por el aire fresco parece ya una fiesta…”. Ma a chi la si deve la nascita parole e musica di questo capolavoro? Dunque, jammo cuoncio cuoncio.
Il musicista Eduardo di Capua che, insieme al padre, si esibiva presso le corti europee, trovandosi nella nella città di Odessa, sul mar nero in Ukraina, mise distrattamente una mano nella tasca della giacca e, ne tirò fuori un foglietto, che gli aveva consegnato, prima della partenza, il poeta Giovanni Capurro; vi erano scritti dei versi che il giovane Eduardo fagocitò in un baleno; si guardò intorno, osservò la bellissima alba che illuminava il mar Nero e con la mente andò al nostro cielo azzurro ca cchiù azzurro nun ce sta e… secondo voi che facette?
Di istinto creò la cornice musicale a quei versi. Era nata “ ‘O Sole Mio”, dedicata alla nobildonna oleggese Anna Maria Vignati Mazza. E concludo con un desiderio/speranza, cioè che quanto prima im Ukraina si possa di nuovo dire “Che bella cosa ‘na jurnat’e sole”. Alla prossima.
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