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IL FATTARIELLO

23 novembre 1980… e chi s’'o scorda

Mi affacciai ad uno dei finestroni che davano sul mare di Posillipo e ciò che vidi mi lasciò alquanto sconvolto: il mare, il bel mare di Posillipo si stava ritirando tutto

23 novembre 1980… e chi s’'o scorda

Era una domenica come tante altre, ed io e mio fratello Gigi, nella vecchia sede di Canale 21 su a Posillipo, ci apprestavamo a condurre le cinque ore in diretta, del nostro programma “Così quasi per caso”. Alle 14.30 precise partì la sigla e salutammo il numeroso pubblico presente nello studio, pubblico che, come sempre, si sarebbe divertito con le nostre scenette, ospiti, cantanti ed attori.

Ricordo, come fosse ieri, che ospitammo nel programma Adolfo Celi (il cattivo di Sandokan), Renato Rascel, la cantante Giovanna e tanti tanti altri, di altrettanta notorietà. La puntata scivolò precisa e fluida, come lo era stato nelle precedenti domeniche. Alle 19.30 salutammo il pubblico, dando loro appuntamento alla domenica successiva.

Ci avviammo verso il bar sito all’ingresso, eravamo un po' stanchi per la lunga diretta ed io, guardando l’orologio che segnava le 19.34, mi appoggiai ad un tavolino dicendo a Gigi “me gira ni poco ‘a capa”… E quel giramento sapete cosa era? Il terremoto. Mi affacciai ad uno dei finestroni che davano sul mare di Posillipo e ciò che vidi mi lasciò alquanto sconvolto: il mare, il bel mare di Posillipo si stava ritirando tutto, preparando una sorta di tsunami, chissà forse come quello che  si verificò il 25 novembre 1343. avvertito principalmente nei golfi di Napoli e Salerno, e che provocò danni ingenti e perdita di vite umane.

In quella circostanza furono distrutte numerose navi nei porti a Napoli e lungo la costiera amalfitana, inclusa la stessa Amalfi. Gli effetti dello tsunami furono osservati dal poeta Francesco Petrarca, la cui presenza a Napoli in veste di ambasciatore inviato da parte di Papa Clemente VI, e che quella notte era alloggiato nel convento di San Lorenzo Maggiore e lo rese testimone oculare del fatto, da lui descritto nel quinto libro delle sue Epistolae familiares.

Quel terremoto arrivò come il titolo del nostro programma “Così quasi per caso”. Ciò che conta è che resti solo un ricordo… un triste ricordo e ce facesse campì cujete. Alla prossima

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