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Il fattariello

Dalle braghe ai tacchi

Correva l’anno 1948, l’Italia era uscita curnuta e mazziata dal secondo conflitto mondiale

Dalle braghe ai tacchi

Correva l’anno 1948, l’Italia era uscita curnuta e mazziata dal secondo conflitto mondiale; fame e miseria governavano indisturbate. Il 1° gennaio entra in vigore la costituzione ed inizia la nuova Italia democratica. Fare un quarantotto significava fare una rivoluzione.

Dopo un’accesa campagna elettorale, sale al potere la democrazia cristiana. Il mondo fa i conti con la guerra che si è appena lasciata alle spalle. L’attentato a Togliatti e la vittoria di Gino Bartali al Tour, placano le tensioni e allontanano il rischio di guerra civile.

È l’anno del Grande Torino e di Coppi che arriva sempre solo al traguardo e alle Olimpiadi di Londra con l’oro di Consolini nel disco; insomma una storia di grandi protagonisti sempre contrapposti: De Gasperi-Togliatti, Coppi-Bartali, ma la fame e la miseria continuano ad imperare. Ed ecco arrivare dall’America, come una manna dal cielo, il benedetto Piano Marshall.

L’allora presidente del consiglio De Gasperi “simbolicamente” cala le braghe dinnanzi il potere Usa, ed in cambio riceve, dal 1948 al 1951 “qualcosina” come 1.204 miliardi di dollari, che consentono una lenta seppur efficace ripresa. E arriviamo così ai giorni d’oggi, quando la nostra “Italietta”, diciamolo pure, non è che se la passi bene. E allora cosa fare? Calarsi di nuovo le braghe davanti al potere Usa? No, non si può, perché chi ci rappresenta è una donna e mai potrebbe compiere simil gesto.

Quindi, più che calarsi le braghe, Gioggia ha preferito alzarsi sui tacchi, onde farsi notare da quell’antipaticone di Trump, come a dire “Guarda che ci sono presente anch’io alla tua incoronazione”. Ma non sappiamo se il Trump l’abbia notata o meno. Io vi allego la foto; se la vedete fatemi un fischio. O meglio un msg. Concludo con una espressione tipica anglosassone: Ih che Napule!! Alla prossima.

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