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I PERSONAGGI

Riccardo Mercurio, accademico poliedrico

«Mi impegno anche in iniziative per rendere più vivibile Napoli»

Riccardo Mercurio, accademico poliedrico

Riccardo Mercurio

Riccardo Mercurio è stato professore ordinario di Organizzazione Aziendale presso l’Università di Napoli Federico II. Come direttore del Dipartimento di economia aziendale ha lanciato il corso di laurea in economia aziendale dell’Ateneo federiciano. È stato co-promotore e co-fondatore della Capri Summer School. Ha ricoperto importanti cariche pubbliche ed è impegnato attivamente nel sociale.

«Nasco a Napoli subito dopo la seconda guerra mondiale. Ho frequentato le due prime classi elementari presso l’Istituto Cerbino di via Tasso/viale Maria Cristina di Savoia, successivamente andai alla scuola elementare De Amicis, in quell’epoca solo maschile, a via Santa Teresa a Chiaia. Dopo le elementari diventai studente della scuola media Fiorelli, dove incominciai a scontrarmi con lo studio, anche per una certa timidezza. Successivamente mi iscrissi al liceo scientifico Mercalli, con entrata da Parco Arata a via Schipa. Abitando a via Aniello Falcone, dopo i primi due anni di liceo, fui trasferito alla succursale Mercalli del Vomero. Inizialmente si chiamava III Liceo Scientifico di Napoli, ma poi assunse il nome di Galileo Galilei. La sede della scuola, al piano rialzato di un edificio di nuova costruzione a via Albino Albini (traversa di via Cilea), si presentava come un insieme di appartamenti riattati ad aule».

In quel periodo praticava qualche sport?

«Già prima del liceo avevo iniziato a prendere lezioni di tennis presso il Circolo del Tennis in Villa Comunale con il maestro Valentino Taroni. Comasco e di umili origini, aveva fatto parte della squadra italiana di Coppa Davis specializzandosi nel doppio. Nel Dopoguerra si trasferì a Napoli dove divenne maestro di tennis. Negli anni continuai, con i miei amici, a giocare a tennis sia a Capo Posillipo, sia a Fuorigrotta vicino al Dopolavoro Fs».

La sua attività sportiva principale, però, diventò il calcio.

«Sì. Costituimmo con un gruppo di amici e compagni di scuola una squadra, la “IVH”: ogni lunedì giocavamo su vari campi, ma preferibilmente su quello dell’ospedale “Cardarelli”, partecipando anche a tornei come quello dell’Anglo Italo Club».

Si avvicinò anche al nuoto.

«In un periodo successivo, cambiando casa, ho utilizzato per alcuni anni, in orario mattutino dalle 8 alle 9, la piscina della scuola Carlo Poerio a corso Vittorio Emanuele».

Dopo la licenza liceale si iscrisse alla facoltà di Economia e Commercio. Perché?

«La prospettiva di fare l’ingegnere mi aveva spinto a scegliere il liceo scientifico e non il classico. Ma il periodo passato al liceo Mercalli mi chiarì che non dovevo iscrivermi alla facoltà di Ingegneria, considerati i miei misurati risultati nelle materie quantitative. Questo mi convinse che la scelta migliore era Economia e Commercio, peraltro di durata inferiore. La decisione fu premiante perché, nonostante la difficile situazione del ’68, mi laureai con lode entro cinque anni».

Con quale tesi?

«L’argomento verteva sull’Industria della Meccanica nel Mezzogiorno. Il mio relatore di tesi fu il prof. Lucio Sicca che era anche Direttore dell’Ufficio studi della SME Finanziaria e Presidente del Centro Studi di Napoli “Cesan”, diretto dal prof. Sergio Sciarelli e con la presenza del prof. Antonio Picarelli. Erano tutti allievi del prof. Carlo Fabrizi che, dopo la guerra, aveva lanciato con il prof. Guglielmo Tagliacarne, in seguito ad un viaggio negli Stati Uniti, le Ricerche di Mercato in Italia».

Conseguita la laurea che cosa fece?

«Entrai al “Cesan” come intervistatore delle imprese manifatturiere del Sud, girando in Campania, Puglia e Basilicata e incontrando imprenditori con aziende piccole e grandi. Successivamente, dopo un’intensa attività di studio svolta negli anni ’70 presso le Università di Losanna Imede IMD/MBA Master in Business Administration (Harvard University advisor) Svizzera, di York, di Cambridge, di Glasgow (GB), partecipai come docente all’avvio della Università della Calabria e della Facoltà di Economia della Università di Cassino, ritornando nel 1984 all’Università di Napoli Federico II come Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale».

Quando, successivamente, diventò direttore del Dipartimento di Economia Aziendale, lanciò il nuovo corso di laurea in Economia Aziendale della Federico II.

«Con il Direttore di Ateneapoli (giornale universitario) invitammo l’attore Paolo Hendel, allora molto noto per la sua interpretazione in televisione dell’imprenditore d’assalto “Pravettoni”. La presentazione ebbe un grande successo, circa 1.000 studenti nelle aule T a Monte S. Angelo, e il corso di Economia Aziendale diventò uno dei corsi più frequentati della Federico II. Tra le iniziative collegate alla formazione, l’ultima, attivata fino al 2016, è stata: “Challenging Education Program”, in accordo con l’Unione Industriale di Napoli e l’Associazione de “I Centenari”. Ogni anno, con l’aiuto di molti tutors, s’invitava un amministratore di società (tra le tante, Ansaldo Trasporti, Gesac, Gruppo Magaldi, Coelmo, Gruppo Moccia/Pasta Gragnano) che poneva un problema organizzativo, presente in azienda, da risolvere. Gli studenti, divisi in gruppi, approfondivano le possibili alternative. I risultati erano presentati presso l’Unione Industriali di Napoli alla presenza del capo d’azienda. I migliori gruppi erano premiati con una targa e quota parte per il voto finale».

Nel suo ultimo anno di ruolo, come professore presso la Federico II, organizzò a Napoli un convegno molto importante. Quale?

«EGOS Colloquium dal titolo “Organizing in the Shadow of Power” (Organizzare all’ombra del Potere). Lo realizzai con tutto il gruppo di Organizzazione Aziendale, ed in particolare con Stefano Consiglio, Gianluigi Mangia, Paolo Canonico alla presenza record di 2.000 partecipanti di 55 Paesi».

Perché proprio a Napoli?

«La scelta di tenere a Napoli il convegno mondiale EGOS fu dovuta anche al fascino esercitato dalla teoria dell’antropologo americano Jason Pine, su “The art of making do”, ovvero sulla celebre arte di arrangiarsi dei napoletani».

Ci spieghi.

«Secondo lo studioso, che ha lungamente vissuto nel cuore della città per la sua ricerca, quest’arte tutta partenopea travalicherebbe il semplice “tirare a campare”, diventando una strategia di autodeterminazione per sfuggire, con la creatività, alle prospettive di una vita precaria».

È stato fondatore e socio del CRS s.r.l. per la gestione del Sistema Informativo sulle imprese manifatturiere del Sud Italia dell’Istituto per lo Sviluppo del Mezzogiorno (IASM) e ha costituito e diretto successivamente il CESIT (Centro Ricerche sui sistemi di trasporto collettivo di Napoli).

«Con i proff. Carlo Mario Guerci dell’Università di Genova ed Enrico Chiesa del Politecnico di Milano fondammo il Cesit. Alla fine degli anni ’80, alle Stelline di Milano, presentai la prima analisi costi/benefici sulla possibilità di una linea Alta Velocitaà in Italia, sulla falsariga del TGV francese. Nel 1992 fui nominato esperto presso il CIPET di Roma (Ministero dei Trasporti) per il Piano Generale dei Trasporti Italiani».

Ha ricoperto anche importanti cariche pubbliche.

«Dal 1993, in accordo e impulso del Rettorato, da “docente prestato” ho svolto difficili cariche pubbliche, tra cui la presidenza dell’ATAN Azienda dei trasporti di Napoli. In tale periodo, tra l’altro, fu realizzato, d’intesa con l’assessore al ramo, il biglietto “Napoli Pass”, poi ampliato a “UnicoCampania”, conseguito dal raccordo di ATAN, FS, ACTP, Funicolare Mergellina, fissando una riduzione del costo del biglietto per pensionati e persone a basso reddito. In anni successivi sono stato consigliere di amministrazione di Gesac Aeroporto di Napoli; Presidente di Napolipark, una società nuova per la sosta a pagamento della città di Napoli; Presidente del Nucleo di Valutazione dell’Ospedale Monaldi e, da inizio anni 2000, dei dirigenti della Regione Campania».

È stato promotore nel 2013, con i proff. Hugh Willmott e Gianluigi Mangia della Capri Summer School. Che cos’è?

«La scuola è organizzata dall’Università di Napoli Federico II, orgogliosamente in partnership con la British Academy of Management (BAM) e l’Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA). Il suo obiettivo è quello di promuovere, con una Facoltà Internazionale, conoscenze e metodologie tra giovani studiosi provenienti da vari Paesi nel contesto stimolante di Villa Orlandi (proprietà della Federico II), in uno dei luoghi più affascinanti del mondo».

Altro incarico di prestigio e di rilevante importanza le fu affidato dalla senatrice Susanna Agnelli.

«Dal 2006 al 2021 sono stato Presidente della Fondazione “Biology for Medicine” di Telethon, su richiesta della senatrice Susanna Agnelli, con Andrea Ballabio direttore del Tigem presso la sede Olivetti di Pozzuoli. Ho presieduto fino al 2022 anche l’OIV (Organo Indipendente di Valutazione) dell’ADISURC Diritto allo studio: mense, residenze, borse di studio per studenti di Università, Conservatori e Accademie di Belle Arti della Regione Campania».

Nonostante i suoi molteplici impegni è riuscito a trovare anche uno spazio per il “sociale”.

«Sono orgoglioso di essere nipote di Alfonso Mercurio, cofondatore del Rotary Club Napoli nel 1924 e Presidente 1926/28. Sulle sue orme da socio e Presidente del Club 2002/03 ho svolto iniziative destinate al miglioramento della città e della sua vivibilità. Con l’ausilio anche del prof. Massimo Franco, fu lanciato il progetto intitolato “Qualità della vita a Napoli” con il sostegno finanziario della Regione e dell’ACEN, e con il supporto scientifico dei Dipartimenti di Statistica, Economia, Management e Istituzioni dell’Università Federico II, con un Osservatorio dedicato».

Attualmente che cosa fa?

«Sono componente del comitato scientifico dell’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche dell’Università di Napoli Federico II insieme ai consulenti di Iniziativa Cube di Napoli, ai rappresentanti del DEMI Dip. di Economia, Management e Istituzioni dell’Università Federico II e i docenti dell’Università Bicocca di Milano, di Roma Tor Vergata e dell’Università Vanvitelli. L'Osservatorio ha elaborato ricerche e studi presentati all’Unione Industriali di Napoli, alla Borsa Italiana di Milano, alla Fiera di Bolzano. Sempre con Iniziativa Cube presso il Demi dell’Università Federico II è stato istituito un programma per premi di laurea su temi di rilievo, come quelli della sostenibilità ESG. Sono, poi, docente di un corso di Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane presso l’Università dell’Unione delle Camere di Commercio di Roma del gruppo Multiversity. Nei modi e con i tempi consoni alla mia età, provo ancora a frequentare piscina e campo da tennis».

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