Le 4 giornate di Napoli, le 5 giornate del Napoli

Già mi par di vedere una levata di scudi, da parte del solito censore il quale, leggendo il titolo penserà “Edo, ma ‘a capa toja è bbona? Ma come, mi accosti un fatto storico, quale le Gloriose 4 Giornate, stupendamente raccontate nel film di Nanny Loi, ad un mero avvenimento sportivo? Ma qui si rasenta la blasfemia storica!”

Egregio censore, lungi da me l’accostamento da te citato, io conservo ancora nel cuore, le gesta eroiche di Gennarino Capuozzo, il ragazzo undicenne, immolatosi per far sì che Napoli si affrancasse dall’invasore teutonico e dalla dittatura imperante, onde far sì che, vivessimo nella democrazia e liberi di esprimere il nostro pensiero.

Che belle immagini festose del popolo napoletano che mandava a fa ‘nculo i mangiatori di crauti! Che bello vedere la cacciata del crucco, sotto una pioggia di suppellettili vari ed armi di fortuna, ed il popolo Felice correre per le strade di Napoli. Ecco, qui volevo arrivare: il Popolo Felice.

Allora, caro censore, se il popolo è felice, perché il suo Napoli, nonostante la sconfitta, è ancora in vetta, dopo 5 giornate, è blasfemia? No! È un momento di gioia, specie quando il popolo esulta nello stadio Maradona, come esultò in un altro stadio: il Collana dove, i nostri padri e nonni, costituirono il germoglio della Rivoluzione.

Perciò cari amici lettori, continuate ad esultare per il nostro Napoli ma, ricordate che se siete liberi di farlo, di correre per le strade, di sventolare bandiere, lo dovete a Gennarino Capuozzo che, proprio in questi giorni, di 82 anni fa, anziché giocare con tablet e smartphone, come i nostri figli, dalle finestre dell’Istituto delle Maestre Pie Filippine, in via Santa Teresa degli Scalzi, mentre lanciava bombe a mano contro i carri armati tedeschi, morì causa l’esplosione di una granata nemica. Al prossimo.

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