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IL FATTARIELLO

Piccioni, pizzini e… mmasciate

Solo i pizzini resistono al passare del tempo

Piccioni, pizzini e… mmasciate

“Full Victory… nothing elise” cioè “Vittoria Completa…niente altro”, questa la frase pronunciata dal generale Eisenhower il 5 giugno del 1944, il giorno prima del famoso sbarco in Normandia. Infatti il mattino seguente le forze alleate sbarcarono sulle coste francesi e così, liberarono l’Europa dalla tirannia tedesca.

Ma forse non tutti sanno che, oltre alle migliaia di vite umane sacrificate, perché vivessimo nella libertà di pensiero e di parola, anche 250.000 piccioni offrirono il proprio contributo. A chistu punto cercamme e ce spiegà meglio, perché giustamente qualcuno potrebbe obietare  “che c’azzeccano i piccioni con la guerra?”, a proposito, obiettare l’ho scritto con una sola “b” come nel latino obiectare; (uha, stongo ‘nguajato ‘e cultura!), E io rispondo “C’azzeccano e come!”.

E poi non si tratta di piccioni comuni, cioè: il columba lavia (so cadute n’ata vota dint’o latino)! Si tratta di piccioni viaggiatori, il cui compito era quello di portare messaggi dal fronte a Bletchley Park a Londra e viceversa. E poiché si trattava di messaggi  in codice, per non farli intercettare e tradurre dal nemico, venivano affidati ai piccioni.

Mo’, è storia di questi giorni, i resti di un piccione con ancora legata al corpo, una capsula contenente un messaggio in codice, sono stati ritrovati nel comignolo di una casa, nel Surrey, nell’Inghilterra del sud, nel corso di lavori di ristrutturazione. E, mentre lasciamo agli esperti inglesi il compito di riuscire a decifrare il messaggio, con la mente andiamo ai messaggi di cosa nostra, “i pizzini”, quelli usati dai mafiosi per trasmettere schifosissimi ordini di sequestri, tangenti, omicidi ed altro tipo di munnezza.

Ma forse è meglio che parlo dei “nostri pizzini”, o meglio, quelli comunemente chiamati “ ‘e mmasciate”, cioè “le ambasce”. Qualcuno con i capelli grigi (me ce metto pure nuje ‘a dinto) certamente ricorderà i famosi pezzulle ‘e carta, sui quali mandavamo le mmasciate amorose alle nostre compagne di scuola, quando avevamo la fortuna di capitare in una classe mista e, con ansia aspettavamo la risposta, su un altro pezzullo di carta; risposta che non si faceva attendere; ricordo la mia che ricevetti da una ragazza in quarta elementare; io le avevo scritto “ti vuoi fidanzare con me?”, la risposta che mi mandò in solluchero, fu “ti dico di si”;  per non parlare delle mmasciate che mammà ci dava da portare al putecaro, pardon: al salumiere; un bigliettino sul quale era scritto: cento grammi di provolone piccante, un misurino d’olio (sic), un chilo di pasta mischiata, 200 grammi di zucchero e 50 grammi di caffè…altri tempi; ed infine c’era la mmasciata da portare in farmacia; una di queste mmasciate l’ho ritrovata su di un volumetto ad esse dedicate, e dice testualmente “Dottoressa mi serva na pumata pè fucore sotta” (testuale), ovviamente trattavasi di una infiammazione vaginale!

Poi… poi sono arrivati gli SMS e buonanotte a piccioni e mmasciate! Solo i pizzini resistono al passare del tempo; e pe’ forza…quelli è difficile intercettarli. E mentre l’Inghilterra propone di assegnare una medaglia al valore al piccione ritrovato, io mi auguro che vengano assegnati ‘na bella mappata di ergastoli e lavori forzati a sti fetiente che, con i loro pizzini, ce stanne ‘ntussecanno ‘a vita. Al prossimo!

 

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