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16 Dicembre 2019 - 00:08
Chef Rino De Feo: «Io non ho resistito al frutto dell’Eden e all’uva di Gragnano»
CASTELLAMMARE DI STABIA. Pastiera alla mela annurca e un Pan di Vino di Gragnano (versione del panettone milanese al gusto partenopeo, perché farcito di una crema del pregiato vino dei Monti Lattari). Rino De Feo, rinomato chef stabiese, star dei fornelli in Cina e a Londra, è “in relax” nella sua città Natale e scalda i motori, in preparazione dell’inaugurazione della “Tenuta Miranda” a Pimonte dove “regnerà in cucina”.
Chef, la sua creatività è inarrestabile. La mela annurca nella pastiera trasforma un dolce prelibatissimo in un “piacere proibito”. Fa pensare a Eva e alla mela nell’Eden...
«La “PastierAnnurca” è emersa da uno dei miei sogni in cui creo. Dovete sapere che la Pastiera napoletana è il dolce che vendo di più in Cina. Ma, tornato a casa, mi è venuto il desiderio di celebrare un matrimonio di questo dolce tanto famoso e simbolo del territorio. Allora ho pensato a questa piccola mela, regina nel suo campo, frutto con marchio Igp e che vanta una storia di almeno 2000 anni».
Ma poi non si è fermato. Ha impastato il suo Pan di Vino di Gragnano che propone in alternativa al dolce milanese.
«Sì, è vero. È successo che, quando sono rientrato dalla Cina, sono arrivato subito a Pimonte, dove sorge la “Tenuta Miranda”. Mi interessava seguire lo stato del lavori... Poi sono stato attratto dal vigneto in cui ho goduto della splendida giornata di sole. Assorbito dai colori e dai profumi, sono stato strappato ai miei pensieri da un grappolo d’uva che era quel che restava della vendemmia da poco ultimata. Ho cominciato a mangiare un chicco d’uva dopo l’altro, gustando il sapore della terra e della natura che mi circondava. Ho chiuso gli occhi e mi si è aperto il cuore: volevo subito preparare qualcosa che portasse l’impronta di tutte le sensazioni che stavo provando. E ho espresso il mio desiderio: voglio fare un dolce di Natale e questo vigneto sarà il principe! Quest’uva che produrrà un ottimo vino di Gragnano sarà l’attore principale del mio dolce ...È nato così il “Pan Vino di Gragnano”, perché come amo sempre dire “c’è sempre una storia da raccontare” e chi assaggerà questo “speciale panettone” potrà assaporare il “mio racconto”».
O magari leggerlo nel suo prossimo libro...
«Certo: a fine gennaio».
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