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Addio a Gianni Minervini, produsse il film premio Oscar “Mediterraneo”

Addio a Gianni Minervini, produsse il film premio Oscar “Mediterraneo”

ROMA. Addio al produttore e attore Gianni Minervini (nella foto con Roberto Benigni). Napoletano, classe 1928, Minervini, è morto a Roma. Nel 1991 vinse l'Oscar per il migliore film straniero con il film “Mediterraneo”. Figlio del giornalista Roberto e fratello della scultrice Annamaria, nel 1976 Minervini ha fondato la “Ama Film” in società con Antonio e Pupi Avati. Minervini ha prodotto, tra gli altri, il film di Benigni “Berlinguer ti voglio bene” e i primi film di Gabriele Salvatores. Come attore Minervini, tra l'altro, ha vestito i panni del ragazzo fiorentino che fa una sonora pernacchia ad Alberto Sordi nel film “Souvenir d'Italie”. Il regista Pupi Avati, ricordando il produttore scomparso con cui nel 1976 insieme al fratello Antonio Avati, ha fondato la casa di produzione “Ama Film”, ha dichiarato: «Abbiamo vissuto insieme, nella società di produzione - afferma Pupi Avati - anni bellissimi della nostra vicenda professionale e umana. Gianni è stato parte dell'“Ama film” dal 1976 al film “Gita scolastica” del 1983. Con una infinità di difficoltà abbiamo creato questa piccola società contro tutto e tutti, scoprendo la televisione che nessuno di noi aveva mai fatto. Abbiamo fatto tanti film assieme». Pupi Avati ricorda di «avere avuto come assistente un figlio di Minervini che poi morì. La sua vita è stata segnata anche dal dolore per la morte del figlio Alessandro, avvenuta nei primi anni Novanta. Gianni ha continuato anche da solo a produrre ed è arrivato alla soddisfazione di avere coprodotto, con Cecchi Gori, “Medterraneo” che ha vinto l'Oscar. Ha avuto una vicenda professionale molto felice. Era una persona solare che non si abbatteva mai. Gianni era una delle persone più rassicuranti che ho conosciuto nella mia vita». Avati sottolinea poi che «Minervini ha avuto una vita felice. Alcuni, come Carlo Delle Piane, se ne sono andati lasciandosi alle spalle vicende umane non felici. Gianni, invece, ha avuto una vita felice ed è stato amato», conclude Avati.

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