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14 Giugno 2020 - 18:07
NAPOLI. Oggi più che mai, dopo i mesi più difficili segnati dal lockdown, c’è bisogno di intrattenimento. Spettacoli, allegria, comicità e spensieratezza, sono il cuore di una ripartenza che mette al centro le relazioni tra le persone e la cura della comunità. «Se il virus ci ha tenuto lontani - afferma Sal Da Vinci - alla cultura e allo spettacolo spetta il compito di avvicinarci nuovamente, rigenerando le menti e i sentimenti del nostro pubblico». Sal Da Vinci farà parte del cast della nuova stagione di “Made in Sud” su Raidue insieme ad altre “new entry” come Lello Arena ed Enzo Avitabile.
Questa partecipazione a “Made in Sud” segna la ripartenza...
«Assolutamente sì, con la speranza che questo programma segni un nuovo corso, un nuovo inizio per tutti noi artisti, per lo spettacolo, per l’intrattenimento. Ma soprattutto per tutte le persone che a casa ci seguono».
Ripartire sorridendo può essere a suo avviso una buona cura per l’animo?
«Inizieremo proprio dal sorriso, da un accenno di spensieratezza. L’intensa progettazione di questi mesi è stata guidata dalla forza del desiderio, dall’immaginazione e dalla competenza dei produttori del programma. Il nostro obiettivo è diffondere al nostro pubblico l’energia, l’affetto e la dolcezza di un’estate all’insegna di un ritrovato ottimismo. Si riparte in un contenitore molto amato dagli italiani, la rete che dà segno che il nostro comparto può ripartire tenendo sempre presente la sicurezza e l’importanza dell’aspetto sanitario».
Una sfida anche professionale per lei, giusto?
«Sono estremamente orgoglioso di far parte di questa squadra, che conosco bene e con la quale ho collaborato più volte. Mi è capitato in passato di presentare i miei lavori a “Made in Sud”. Questa partecipazione, però, sarà diversa, mi misurerò con qualcosa di nuovo, ci saranno comunque dei momenti musicali. Pian piano presenterò delle novità canore importanti, ci saranno interessanti duetti. Canzoni che poi usciranno in autunno. Sono fiero di far parte di una squadra che ha lavorato molto bene, con Nando Mormone e Mario Esposito, con i quali collaboro anche per quanto riguarda il teatro Cilea e la produzione della “Fabbrica dei sogni”».
A proposito de “La fabbrica dei sogni” c’è la possibilità di riprendere?
«Il grande progetto de “La fabbrica dei sogni” è ancora purtroppo in stand-by. Avevamo ancora 70 recite da portare avanti. Il teatro è ancora lontano dal poter ripartire nella sua accezione tradizionale, soprattutto per le grandi produzioni. Questa, poi, è una produzione privata con costi altissimi. Andare in scena con un terzo del pubblico è impossibile. Siamo in una fase dove le restrizioni non ci consentono ancora di rimetterci a lavoro su quel progetto, prescrizioni che io condivido assolutamente ma che per ora rendono impossibile la ripresa dello spettacolo. Speriamo sia possibile nel prossimo futuro».
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