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Venezia 77, "Padrenostro": il messaggio d’amore di Claudio Noce

Venezia 77, "Padrenostro": il messaggio d’amore di Claudio Noce

Uno straordinario Pierfrancesco Favino è protagonista della prima opera italiana in concorso quest'anno

Una lettera aperta al padre, un messaggio d’amore e di ammirazione. Claudio Noce racconta la propria storia familiare sul grande schermo con “Padrenostro”, primo film italiano in concorso alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia. Lo fa con dolcezza non nascondendo la paura di quell’attentato, poi fallito, che segnò per sempre la sua infanzia. Protagonista nei panni del vicequestore di origini calabresi c’è Pierfrancesco Favino, per il quale sembra scontato spendere parole di apprezzamento, in costante stato di grazia, l’ennesima trasformazione riuscita, ancora una interpretazione maiuscola.

Nel dicembre del 1976 viene sparato sotto casa a Roma da una banda di terroristi, ne uscirà miracolosamente vivo. Alla scena assiste la moglie (una convincente Barbara Ronchi) e il figlio di dieci anni (un bravissimo Mattia Garaci, che per lungo tempo regge da solo il film), sconvolgendogli la vita. In quelle giornate segnate dalla paura, fa amicizia con il quattordicenne Christian (Francesco Gheghi).

«Oggi mio padre vive con me da tempo e sentivo l'urgenza di raccontare un fatto che era stato quasi cancellato dalla mia famiglia. Ho voluto farlo dal punto di vista di un bambino dell'età di mio fratello che ha assistito alla scena dell'attentato, io avevo due anni, mia sorella era a scuola. E l'incontro con Favino è stato determinante» ha raccontato Noce in conferenza stampa.

«Quando  3 anni e mezzo fa Claudio mi ha raccontato questa storia - ha spiegato l'attore - vedevo me da bambino, il mio rapporto con mio padre, riconoscevo la mia infanzia, gli odori i sapori, le stanze della mia casa e mi si affacciava un pensiero che quella generazione a cui appartengo ha subito una storia . Eravamo bambini che si dava per scontato che non sentissero, bambini che non esistevano più una volta che andavano a letto. Questo film diventava la possibilità di poter raccontare il mistero che esiste tra il padre e il figlio, una cosa che si evita e che mi ha spinto a produrre il film».

Si riesce bene ad entrare in empatia con i personaggi, a percepirne il dolore, grazie ad un sorprendente lavoro di regia enfatizzato dalla colonna sonora. Peccato che non ne sia all’altezza la sceneggiatura che risulta in alcuni punti confusa. “Padrenostro” uscirà in sala il 24 settembre.

Intanto oggi è il turno di un altro film italiano in concorso, “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli. Nelle Notti Veneziane per le Giornate degli Autori c'è "James" di Andrea Della Monica, sulla vita del sassofonista Senese, mentre alla Settimana della Critica verrà presentato il cortometraggio "Le mosche", prodotto da Open Mind Film per la regia di Edgardo Pistone.

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