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16 Febbraio 2021 - 19:23
Ottimo ascolto domenica sera su Raiuno per il finale di stagione della fiction “Mina Settembre”: 6,5 milioni di telespettatori e share del 26,4%. E per la serie ispirata ai libri di Maurizio de Giovanni (Einaudi) e con interprete principale Serena Rossi, nel ruolo di un’assistente sociale napoletana molto capace di risolvere i problemi altrui e un po’ meno i propri, si annuncia una seconda stagione, visto anche che la soglia dei 6 milioni di telespettatori è stata superata anche in precedenti puntate a quella finale di ieri.
DE GIOVANNI: «SI TRATTA DI SITUAZIONI REALI». «La fiction “Mina Settembre” è ispirata ai miei romanzi ma per onestà devo dire che sono diverse le cose che racconto. I personaggi sono miei, certo, così come l’idea e nella serie televisiva c’è certamente corrispondenza con l’ambientazione dei miei romanzi e con il lavoro che fanno i personaggi, ma le linee narrative sono diverse nel senso che succedono cose diverse. Detto questo, la freschezza e l’assoluta contemporaneità sono secondo me la chiave della passione che il pubblico ha dimostrato verso “Mina Settembre”». Lo scrittore spiega la ragione per quale “Mina Settembre”, serie tv ambientata a Napoli, ha registrato su Raiuno un tale successo di pubblico. «Mina e i personaggi che la circondano rappresentano situazioni reali, compreso qualche atteggiamento discutibile, qualche errore fatto dai personaggi. In “Mina” non ci sono buoni e cattivi, anche dai personaggi positivi ti puoi aspettare qualcosa di negativo così come dai personaggi essenzialmente negativi puoi aspettarti qualcosa di positivo. Questo - evidenzia Maurizio de Giovanni - corrisponde alla realtà, ma raramente alla finzione narrativa. Nelle fiction trasmesse dalle reti generaliste generalmente i buoni e i cattivi stanno su due fronti diversi e questo crea una prevedibilità nelle vicende che, invece, in “Mina Settembre” non c’è. Immagino che sia questo ciò che ha consentito al pubblico di immedesimarsi e cioè il fatto che, come in questa città, avviene non c’è una netta contrapposizione del bene e del male, ma un costante mescolarsi delle situazioni personali che creano il territorio compatibile con una immedesimazione da parte di chi guarda».
«TUTTI ATTORI DI ALTISSIMO LIVELLO». «A ognuno di noi capita di fare cose buone e cose brutte - prosegue lo scrittore - può capitare di innamorarsi di due persone contemporaneamente e può succedere di avere voglia di aiutare qualcuno per giustizia anche se questa giustizia non corrisponde alla legalità. È questo che piace di Mina, la sua disponibilità a seguire certe linee etiche che spesso non sono perfettamente corrispondenti alla legalità», osserva lo scrittore, convinto che ci sia un altro elemento chiave da tenere presente, il talento degli attori: «Serena Rossi - rimarca - è di una straordinaria bravura, una delle migliori attrici del panorama nazionale. In generale, in questa fiction c’è una classe di attori, che questa città produce, di altissimo livello per cui anche l’attore o l’attrice che compare per un solo minuto sullo schermo è talmente bravo che dà verità a tutta la narrazione. Questo ce l’abbiamo solo noi. Napoli, oltre alla bellezza della città, consente una classe di attori e di tecnici di tale livello e valore - ribadisce con forza - da rendere questi prodotti sempre di eccellenza».
CI SARÀ UNA SECONDA SERIE. Nonostante la Rossi sia stata attenta a non sbilanciarsi nel corso delle ultime settimane, la conferma stavolta arriva direttamente dalla Rai, che spiega - come riporta il sito di “Vanity Fair” - che una seconda stagione di “Mina Settembre” è già in fase di scrittura. Nonostante la fiction sia solo liberamente ispirata ai romanzi di Maurizio de Giovanni, è assai probabile che gli sceneggiatori potrebbero rielaborare il materiale presente in “Dodici rose a Settembre” e “Troppo freddo per Settembre”, pubblicati tra il 2019 e il 2020. A essere approfondita nel corso dei nuovi episodi potrebbe essere la linea narrativa relativa al padre di Mina (Ruben Rigillo), alla relazione segreta avuta con Irene (Christiane Filangieri), miglior amica della figlia, e al probabile fratellastro lasciato in eredità alla ragazza che nei romanzi originali non c’era, così come la figura di Rudy (Nando Paone) che Maurizio de Giovanni aveva descritto come un insopportabile molestatore e che la finzione televisiva ha restituito come un fidato amico di Mina. Insomma, gli spunti non mancano, anche se è la conferma di Serena Rossi, un’attrice che viene da una gavetta lunga vent’anni, è la cosa che più rassicura gli spettatori: senza di lei, Mina non avrebbe ragione di esistere, senza contare che riuscire a cucirsi addosso un personaggio così indovinato non è certo da tutti.
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