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10 Marzo 2021 - 08:10
Lutto nel mondo del cinema partenopeo: è scomparsa Cetty Sommella, attrice napoletana e moglie di Nando Paone.
La notizia è stata confermata dall’assessorato al Turismo del Comune di Pozzuoli, sulla sua pagina ufficiale. “La scomparsa di Cetty Sommella artista impegnata, anche, nella formazione di giovani attori nel nostro territorio è una grave perdita per tutta la comunità. A Nando Paone, suo compagno nella vita e nell’arte, sentite condoglianze”.
Tantissimi sono stati i messaggi di cordoglio giunti da diversi esponenti appartenenti al mondo della cultura e dello spettacolo.
I messaggi per l 'attrice Cetty Sommella
"Ci ha lasciati oggi, l'attrice, autrice e regista teatrale Cetty Sommella. Da anni attiva nel cinema e nel teatro nostrano, dirigeva insieme al marito Nando Paone, la Sala Molière, spazio teatrale a Pozzuoli. Nella stessa struttura aveva anche una scuola di teatro per attori emergenti. La UILT Campania si stringe intorno al marito e alla famiglia tutta. Un'altra importante figura del nostro teatro ci lascia troppo presto", il ricordo sui social dell'Unione Italiana Libero Teator“
Per il Festival del cinema di Castel Volturno, “con grande dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Cetty Sommella, attrice e regista.
Ci uniamo al dolore del marito Nando Paone”. L’attore di cinema e teatro è noto per essere la storica spalla, insieme a Maurizio Casagrande e Carlo Buccirosso, di Vincenzo Salemme. Ha avuto un ruolo anche nella fiction di grande successo “Mina Settembre”, andata in onda su Rai Uno, ispirata ai romanzi dello scrittore Maurizio De Giovanni.
Il recente successo con la fiction ed ora il dolore per Nando Paone
Grande successo in questi mesi per Nando Paone e la serie ispirata ai libri di De Giovanni .
Lo scrittore spiega la ragione per quale “Mina Settembre”, serie tv ambientata a Napoli, ha registrato su Raiuno un tale successo di pubblico. «Mina e i personaggi che la circondano rappresentano situazioni reali, compreso qualche atteggiamento discutibile, qualche errore fatto dai personaggi. In “Mina” non ci sono buoni e cattivi, anche dai personaggi positivi ti puoi aspettare qualcosa di negativo così come dai personaggi essenzialmente negativi puoi aspettarti qualcosa di positivo. Questo - evidenzia Maurizio de Giovanni - corrisponde alla realtà, ma raramente alla finzione narrativa. Nelle fiction trasmesse dalle reti generaliste generalmente i buoni e i cattivi stanno su due fronti diversi e questo crea una prevedibilità nelle vicende che, invece, in “Mina Settembre” non c’è. Immagino che sia questo ciò che ha consentito al pubblico di immedesimarsi e cioè il fatto che, come in questa città, avviene non c’è una netta contrapposizione del bene e del male, ma un costante mescolarsi delle situazioni personali che creano il territorio compatibile con una immedesimazione da parte di chi guarda».
.«A ognuno di noi capita di fare cose buone e cose brutte - prosegue lo scrittore - può capitare di innamorarsi di due persone contemporaneamente e può succedere di avere voglia di aiutare qualcuno per giustizia anche se questa giustizia non corrisponde alla legalità. È questo che piace di Mina, la sua disponibilità a seguire certe linee etiche che spesso non sono perfettamente corrispondenti alla legalità», osserva lo scrittore, convinto che ci sia un altro elemento chiave da tenere presente, il talento degli attori: «Serena Rossi - rimarca - è di una straordinaria bravura, una delle migliori attrici del panorama nazionale. In generale, in questa fiction c’è una classe di attori, che questa città produce, di altissimo livello per cui anche l’attore o l’attrice che compare per un solo minuto sullo schermo è talmente bravo che dà verità a tutta la narrazione. Questo ce l’abbiamo solo noi. Napoli, oltre alla bellezza della città, consente una classe di attori e di tecnici di tale livello e valore - ribadisce con forza - da rendere questi prodotti sempre di eccellenza».
La serie
Nonostante la Rossi sia stata attenta a non sbilanciarsi nel corso delle ultime settimane, la conferma stavolta arriva direttamente dalla Rai, che spiega - come riporta il sito di “Vanity Fair” - che una seconda stagione di “Mina Settembre” è già in fase di scrittura. Nonostante la fiction sia solo liberamente ispirata ai romanzi di Maurizio de Giovanni, è assai probabile che gli sceneggiatori potrebbero rielaborare il materiale presente in “Dodici rose a Settembre” e “Troppo freddo per Settembre”, pubblicati tra il 2019 e il 2020. A essere approfondita nel corso dei nuovi episodi potrebbe essere la linea narrativa relativa al padre di Mina (Ruben Rigillo), alla relazione segreta avuta con Irene (Christiane Filangieri), miglior amica della figlia, e al probabile fratellastro lasciato in eredità alla ragazza che nei romanzi originali non c’era, così come la figura di Rudy (Nando Paone) che Maurizio de Giovanni aveva descritto come un insopportabile molestatore e che la finzione televisiva ha restituito come un fidato amico di Mina. Insomma, gli spunti non mancano, anche se è la conferma di Serena Rossi, un’attrice che viene da una gavetta lunga vent’anni, è la cosa che più rassicura gli spettatori: senza di lei, Mina non avrebbe ragione di esistere, senza contare che riuscire a cucirsi addosso un personaggio così indovinato non è certo da tutti.
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