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07 Luglio 2021 - 15:44
Per il "Campania Teatro Festival" il testo di Pau Mirò tradotto e adattato da Enrico Ianniello: dalla periferia di Barcellona a quella Est di Napoli
Una camicia sporca di sangue e un giovane che entra in una lavanderia di un quartiere popolare, in piena notte, per smacchiarla ma che così si ritrova nel bel mezzo di un tentato processo di trasformazione di un’intera famiglia che da bufali, vittime, fa di tutto per diventarne una di leoni, predatori in cerca di riscatto.
Ancora un successo per la compagnia Nest, stavolta in scena per il Campania Teatro Festival con “Bufale e Liùne” di Pau Mirò, drammaturgo spagnolo per l’occasione tradotto e adattato da Enrico Ianniello, per spostare la scena dalla periferia di Barcellona a quella Est di Napoli.
I riflettori, accesi lo scorso fine settimana nel Cortile della Reggia di Capodimonte, hanno dato luce alla tinta misteriosa che Mirò sparge lungo i suoi testi, che trascolora nella commedia e nel noir, raccontando la parabola di cinque personaggi randagi in una città che cambia pelle continuamente sotto i loro occhi.
La consueta regia sopraffina di Giuseppe Miale Di Mauro per dirigere una famiglia proprietaria di una lavanderia, che vive nel ricordo di un fatto tragico avvenuto molti anni prima, la perdita di un figlio. Un’occasione di riscatto in piena notte, per trasformarsi da vittime a predatori.
Risvolti da vedere e sentire in “Bufale e Liùne”, sfumature da fiutare nelle scene firmate da Luigi Ferrigno, ancora una volta magistrale, e nelle voci narranti di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo, due garanzie per un racconto che diventa ad ogni monologo e dialogo sempre più appassionante grazie agli interpreti sul palcoscenico: l’incerta fermezza talvolta bruta di un papà in Stefano Meglio (nella foto di Carmine Luino), la grinta scrupolosa e misteriosa del commissario in Giuseppe Gaudino, la confusione di una mamma ora solo a metà in Alessandra Borgia, la voglia di scappare da un destino forse ingiusto di Gerardo Benedetti, la colpevolezza nell’innocenza in Angela Fontana.
Tutti fortemente da applausi, come quelli risuonati a Capodimonte gli scorsi 2 e 3 luglio. E quanti applausi, tutti per il Nest.
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