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Abel Ferrara: «Farò un film su Padre Pio»

Abel Ferrara: «Farò un film su Padre Pio»

Il regista americano è a Locarno per presentare “Zero and Ones” con Ethan Awke girato in pandemia 

LOCARNO. «Farò un film su Padre Pio, il protagonista sarà Shia Labeouf». Il regista americano Abel Ferrara (nella foto) è a Locarno per presentare la sua ultima opera “Zeros and Ones”, e in una intervista a Variety ha annunciato che è a lavoro per una pellicola sulla vita del Santo di Pietralcina da giovane. «È ambientato in Italia subito dopo la prima guerra mondiale. Adesso è un santo e aveva le stimmate. All’epoca era un giovane monaco nel bel mezzo di un periodo politico molto pesante nella storia del mondo». Le riprese dovrebbero tenersi in Puglia alla fine di ottobre.

L’ha descritto il film come “più grande” di molti dei suoi lavori recenti, rivelando che ci ha lavorato per un po’, e che nel progetto coinvolgerà certamente il suo collaboratore abituale Williem Dafoe. Tornando al film presentato al festival svizzero, “Zeros and Ones’ si distingue comunque per essere stato deliberatamente ambientato durante la pandemia, e vede Ethan Hawke nei panni di un soldato americano di stanza a Roma, catturato nel bel mezzo di un assedio apocalittico, che vaga per strade vuote che sembrano stranamente familiari. Un film che naviga tra l’azione, il sesso e gli affari di droga in pieno stile Ferrara, tra gli autori più provocatori della storia recente del cinema. «Nei momenti più bui, ci sono anche cose positive - ha spiegato il regista al magazine americano. Sono un regista momento per momento. Questi film sono personali. Vivo a Roma da sette anni, ho girato dove abito, conosco l’effetto che la pandemia ha avuto su quel quartiere. Queste sono persone reali di quel quartiere nel film. È così che giro. Dopo 10 mesi di isolamento, avevo bisogno di filmare».

Ferrara si è poi soffermato sul momento storico attuale. «È un momento apocalittico nella storia. Siamo nel bel mezzo di questa pandemia. Il fatto che la gente pensi che sia finita è una sorta di pensiero di gruppo necessario. Insieme al Vietnam, allora ero un ragazzino, e i fatti del World Trade Center l'11 settembre, ne sono successe un sacco di cose terribili. Ma questo è stato un campanello d’allarme. Sono buddista, quindi questo si chiama karma. Speriamo che non sia quello che è successo ora, speriamo che sia stato soltanto un “incidente”». 

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