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14 Novembre 2021 - 15:30
Da Poggiomarino (martedì ore 18,15, alle 21 e alle 22,30), al Metropolitan di Napoli (17 novembre ore 21 e replica il 22 stessa ora); ad Acerra (Teatro Italia - il 19 novembre ore 21)
POGGIOMARINO. Fa registrare già il tutto esaurito in sala la proiezione delle ore 21 di domani all’Eliseo di Poggiomarino. “Unplanned” è programmato in tre orari: alle 18,15, alle 21 e alle 22,30 perché si prevede sold-out per il film che - solo con il passaparola - ha sbancato negli Stati Uniti perché racconta la storia vera di Abby Johnson, ex dipendente della multinazionale dell’aborto “Planned parenthood” degli Stati Uniti, poi diventata attivista pro-life, dopo avere visto da vicino ciò che accade nei momenti in cui si aziona l’aspiratore per interrompere una gravidanza “indesiderata”. Alla serata evento, in tutte e tre le proiezioni che si terranno martedì a Poggiomarino (altre date al Metropolitan di Napoli il 17 novembre ore 21 e replica il 22 stessa ora; Acerra - Teatro Italia, il 19 novembre ore 21), sarà presente Federica Picchi, la giovane imprenditrice della “Dominus Production” che ha deciso di farsi carico della distribuzione del film di cui, due anni fa ha acquistato i diritti per l’Italia.
«Prossimamente lo proietteremo in Parlamento - rivela Federica Picchi - ci stiamo lavorando. Credo che questa storia debba essere conosciuta da tutte le donne e soprattutto da chi ha convinzioni abortiste, perché rivela scientificamente cosa succede quando si pratica un aborto. Ma, soprattutto, quanto è sola la donna che affronta questo che sicuramente rappresenta una ferita terribile. Lo dice anche Simona Ventura, abortista convinta, che racconta come l’aborto sia stato uno dei momenti più dolorosi della sua vita».
Ha ricevuto finora ostracismo, contestazioni?
«No, a parte un piccolo pugno di ragazzine alla prima proiezione a Bologna. Furono contestazioni molto tranquille di chi ancora non aveva visto il film, durante le serate-evento che,come in programma a Poggiomarino, prevedono una brevissima presentazione prima del film e un momento di confronto dopo la proiezione, chi partecipa affronta l’argomento sempre con molta pacatezza. Sono femministe e abortiste che io spero possano assistere in grande numero a questo film».
Qual è lo scopo che si prefigge?
«Dare alle donne la conoscenza piena di ciò che avviene con l’aborto, anche mediante la pillola abortiva. Ognuno è libero di avere la propria opinione, ma la libertà e l’autodeterminazione vera si raggiunge solo con la conoscenza, che deve essere offerta prima di decidere cosa fare. E non oscurare, ad esempio, le immagini del cuore della creatura che batte sin dai primi giorni di vita».
In Italia Unplanned è stato censurato?
«Sì, per le poche scene forti, necessarie, per rendere realistico il film. è stato censurato ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni che possono vederlo solo se accompagnati da un adulto».
Qualcuno lo ha definito in qualche parte “anti-scientifico”, come mai?
«Niente affatto. è un documentario del tutto scientifico. Ho presentato alla comissione censura le relazioni di ostetrici e ginecologi che attestano la realtà scientifica dei fatti e hanno confermato la piena autenticità di quanto si assiste con questo film».
Negli Stati Uniti il film ha avuto un grande successo di pubblico. Come sta andando finora la visione in Italia?
«Bene, benissimo. Credo che sarebbe molto importante portare questo film nelle scuole. Finora abbiamo toccato un centinaio di città e continuiamo a ricevere richieste da parte di associazioni locali che si organizzano per dare maggiore visibilità a questa storia vera».
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