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“Party girl” e il concetto di corpo femminile come oggetto del desiderio

“Party girl” e il concetto di corpo femminile come oggetto del desiderio

NAPOLI. “Party girl” il pluripremiato spettacolo di Francesco Marilungo, produzione Körper, fa tappa al teatro Nuovo di Napoli sabato 29 ottobre alle 21. “Party girl” è un’indagine sul concetto di corpo femminile come oggetto del desiderio individuando l’essenza stessa del desiderio nella figura della prostituta. Immagine quasi archetipica che rappresenta la morte sotto la maschera della vita e che pertanto ha il significato stesso dell'erotismo definito come il luogo in cui morte e vita si confondono. Da un punto di vista più strettamente coreografico, la ricerca sul movimento ha trovato espressione nell’individuazione di qualità che potessero rappresentare metaforicamente il processo di oggettivazione del corpo femminile. A partire da posture e movimenti capaci di innescare il desiderio nell’immaginario collettivo, le tre danzatrici costruiscono una danza minimale, un alfabeto stilizzato, rallentato, sospeso. La componente sensuale ed erotica viene completamente annullata da un corpo che man mano perde vita, si fa oggetto, manichino. Il processo di oggettivazione è acuito da una voce fuori campo, che attraverso comandi impartiti alle danzatrici, modella in tempo reale la struttura della performance. L’apparente rapporto di dominio è di fatto una relazione molto più articolata, ambivalente, così come è ambivalente la relazione cliente- sexworker. La dialettica di assoggettamento e soggettivazione è sottile, mobile. Lo sguardo delle danzatrici riporta ad una dimensione intima, alla dimensione di una performance one to one in cui il pubblico viene posto in uno stato quasi voyeuristico. Lo sguardo della spogliarellista, della hooker, che solitamente si protende verso l’esterno per rivolgersi e arrestare il cliente con l'ambizione di un guadagno monetario, in Party Girl si connota di una sfumatura intimista ed apre le porte verso un mondo interiore, umano, che si contrappone all’apparente disumanizzazione che il corpo sta subendo. In scena tre televisori: reperti abbandonati che trasmettono video di paesaggi, strade, night club, appartamenti privati, luoghi di frontiera in cui tutto ciò che non è ‘lecito’ può trovare spazio. La regia e coreografia sono di Francesco Marilungo, il cast variabile composto da Alice Raffaelli, Roberta Racis, Barbara Novati, Flora Orciari, Agnese Gabrielli. Produzione Körper in coproduzione con Teatro delle Moire/Danae Festival, Festival MilanOltre in collaborazione con Amat e Comune di Pesaro nell’ambito di “Residenze Marche Spettacolo”, Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’Arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale); Teatro Petrella di Longiano; Centro di Residenza della Toscana. Con il contributo di MiC - Ministero della Cultura e Regione Campania. Lo Spettacolo è stato selezionato per la NID Platform 2021 ed è il progetto vincitore del Premio Prospettiva Danza Teatro 2020 e del Cross Award 2020. Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza si occupa di produzione e sostegno per l’emersione di coreografi/e giovani artisti del territorio della Regione Campania con uno sguardo aperto sull’Italia e l’Europa; un lavoro soprattutto di valorizzazione degli artisti e le artiste residenti che dal territorio sono partiti per un percorso personale che li ha condotti oltre i confini del nostro Paese. Le attività del centro, specialmente del direttore artistico, Gennaro Cimmino, ha un focus speciale intorno alla cultura del territorio campano e porta avanti un focus sulla napoletanità, iniziata nel 2017 con la “Tammurriata” al Napoli Teatro Festival. Il focus prosegue con l’omaggio a Raffaele Viviani con Vivianesque, tornato e continuerà nel 2023 con un lavoro sull’universo dello scrittore e regista Giuseppe Patroni Griffi.

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