Tutte le novità
05 Novembre 2022 - 18:15
Il cast sarà domani a Napoli in visita al Museo e Real Bosco di Capodimonte dove sono state girate alcune immagini del film e della mostra “Oltre Caravaggio”
Napoli per Caravaggio è stata una tappa fondamentale, luogo dove ha trovato ispirazione per realizzare alcune opere di rara intensità drammatica come “La Flagellazione di Cristo” e “Le sette opere di Misericordia”.
E nella scia di questo legame si inquadra la visita del cast del film “L’Ombra di Caravaggio” di Michele Placido, in particolare tra il Museo e Real Bosco di Capodimonte dove sono state girate alcune immagini del film e anche della mostra “Oltre Caravaggio”. La sera invece alle 20.30 porteranno i loro saluti in sala al Multicinema Modernissimo.
Presentato alla Festa di Roma nella sezione Grand Public, uscito nelle sale giovedì con 01 Distribution, vede come protagonista Riccardo Scamarcio nei panni proprio del Merisi, mentre l’“antagonista” Ranuccio Tomassoni è Brenno Placido.
Ci racconti il tuo personaggio?
Ranuccio è della famiglia dei Tomassoni originari di Terni, il padre è stato un condottiero che grazie alle imprese militari ha conquistato una reputazione all’interno della nobiltà romana, godevano della protezione dei Farnese, coprivano il loro malaffare. Ai occupavano di lenocinio di alto livello, con giovani prostitute che si vendevano per poco prezzo e le facevano diventare di alto borgo, le vendevano a gente importante anche alcuni del clero. Ranuccio è un prosseneta che si occupava di questo e con i soldi guadagnati col malaffare veniva investito in speculazione. Erano degli spadaccini, violenti, ragazzi quasi di strada. Un vero e prorio clan.
Che rapporto aveva con Caravaggio?
All’epoca Caravaggio era in ascesa, e da pittore povero era diventato una “pop star”, attirava l’attenzione di tutti anche di alcuni esponenti della chiesa e anche di alcune donne, a cui lui restituiva dignità, rappresentandole nel sacro. Verosimilmente potevano avere una simpatia all’inizio, frequentando le stesse taverne, giocavano ai dadi. Caravaggio però era filofrancese, lui filospagnolo. Questa differenza è stata uno dei fattori che ha fatto nascere il conflitto tra i due che è degenerato fino allo scontro che ha portato alla morte di Ranuccio.
Tra le scene che hai girato, alcune proprio a Napoli…
Abbiamo girato in una chiesa il primo scontro tra Ranuccio e Caravaggio. Il pittore presenta uno dei suoi ultimi dipinti e viene criticato, e Ranuccio interviene per difendere questi artisti. Da qui scaturisce l’escalation. In città ho avuto la fortuna di visitare i Quartieri Spagnoli e, ovviamente, mangiare delle sfogliatelle col caffè.
Dopo tanti anni torni ad essere diretto da tuo padre…
È stata una opportunità immensa lavorare per mio padre, è un regista molto esigente, in qualche modo devi essere attore con degli strumenti solidi per seguire le sue indicazioni. In questi anni sto facendo il mio percorso, e partecipare a questo film mi ha permesso di fare un salto di qualità. Una di quelle esperienze che ti fanno veramente crescere. In più per me c’è stato un importante impegno emotivo, ma il bello di questo mestiere sono le sfide e bisogna accoglierle. Per la preparazione abbiamo lavorato molto di combattimento scenico seguito dal team di Aestunt, e mi preme sottolineare l’immenso lavoro dal reparto tecnico, che ha permesso a noi attori di calarci in quel contesto storico.
Dove ti vedremo prossimamente?
A dicembre su Rai1 nella docufiction “Arnoldo Mondadori - I libri per cambiare il mondo”, per la regia di Francesco Miccichè. Io sarò Mondadori da ragazzo, mentre mio padre Arnoldo da adulto.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo