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Il mondo è nostro, il ritorno di Tiziano Ferro

Il mondo è nostro, il ritorno di Tiziano Ferro

NAPOLI. Venerdì 11 novembre, Tiziano Ferro torna sulla scena musicale con il nuovo album “Il mondo è nostro”, l’album sarà disponibile in differenti formati. A comporre il disco sono 13 brani, prodotti da Tiziano Ferro e Marco Sonzini. Ogni traccia racconta a suo modo e attraverso le sue sonorità un nuovo capitolo della vita dell’artista. I temi trattati sono molteplici. Il passato travagliato con cui il cantautore ha fatto pace (“Il paradiso dei bugiardi”) e di cui non rinnega nulla, neanche la depressione che, con gli strumenti giusti può essere superata (“Addio mio amore”). La conquista del presente come racconta in un dialogo con un’amica (riportato nel primo singolo “La vita splendida”) e in una lettera scritta al se stesso di 20 anni fa (“Quando io ho perso te”). Entra nel disco anche la pandemia ed è proprio da quel periodo complicato che nasce l’invito a riappropriarsi del mondo perché è nostro (“Il mondo è nostro”). Nei mesi di forzata solitudine sono nati, inoltre, incontri virtuali fruttuosi come quello con thasup (“r()t()nda”) e Ambra Angiolini (“Ambra/Tiziano”).

Quello di diventare genitore è un sogno che Ferro non solo riesce a concedersi (come spiega nel secondo singolo “La prima festa del papà”), ma che trova concretezza in due volti precisi: quelli di Andrés (a cui è dedicata “A parlare da zero”) e Margherita (a cui è dedicata “Mi rimani tu”). Tra i desideri esauditi anche la collaborazione con Caparezza in un brano funk, con un beat R’n’b e hip hop (“L’angelo degli altri e di se stesso”). A rendere ancora più prezioso l’album anche i duetti con Roberto Vecchioni in un brano swing (“I miti”) e con Sting (“For her love”) in un pezzo che celebra l’amore nella complessità del quotidiano.

Un disco dove escono fuori le tue passioni verso la musica degli anni 90, verso la musica nera, verso lo swing…

«Mi fa piacere sentire la parola libero, è una parola importante per me. È stato il primo disco che ho prodotto da solo, insieme a Marco Sonzini, erano anni che non mi divertivo in studio come in questo disco».

“La prima festa del papà” è un brano estremamente toccante…

«È un brano che parla di opportunità, di miracoli… Cito il messaggio di mio padre che mi fece gli auguri. Io ricordo il mio sentirmi fuori luogo davanti ad un gesto cosi potente, mi resi conto che avevo una parte di cervello autorizzata nell’idea che non sarebbe mai successo. Quel sms per me è stata una presa di coscienza, che ha dato il via al brano».

Un disco ricco di ospiti, possiamo sognare che qualcuno di raggiunga sul palco l’estate prossima?

«Me lo auguro, sul palco dell’Ariston il caro Massimo (Ranieri ndr) mi ha promesso di fare un salto allo stadio Maradona, io me la sono segnata quella promessa. Ovviamente poi bisogno verificarne la fattibilità e gli impegni di ognuno di noi».

Invece fare tu un salto sul palco dell’Ariston in veste di super ospite?

«Sarebbe un piacere, ma attualmente non c’è nulla in ballo».

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